Eccoci qua! Sono passati due giorni dal nostro preview party a Torino, e ancora non se n’è andata l’iniezione di adrenalina provocata dalla gioia dello stare insieme e dalla disponibilità degli ospiti che hanno impreziosito e animato la nostra giornata!
Ma lasciamo che sia l’organizzatrice dell’evento, la nostra Valentina Ruffinatto, a raccontare tutto quello che è successo e che ha provato:
“Emozioni. Penso sia la parola chiave di questo meeting appena concluso.
O per dirla alla Jacopo Massa un’energia emotiva. Ed è una Valentina ancora
emozionata quella che scrive questo articolo. Emozionata per tutto quello che è
successo nel week-end appena trascorso e felice per il calore con cui OGAE
Italy ha risposto al meeting di Torino 2013.
O per dirla alla Jacopo Massa un’energia emotiva. Ed è una Valentina ancora
emozionata quella che scrive questo articolo. Emozionata per tutto quello che è
successo nel week-end appena trascorso e felice per il calore con cui OGAE
Italy ha risposto al meeting di Torino 2013.
Incontro presso l’Hotel La Darsena
di Moncalieri e visione dei previews per la votazione dell’OGAE Poll. All’improvviso una telefonata e una corsa
su per le scale della scrivente con la nostra presidentessa Cristina e il vice
presidente Alessandro ha scosso la tranquillità del pomeriggio. Lei era lì. Non
ci sembrava possibile ma era lì davanti ai nostri occhi nella hall
dell’albergo. Distinta, con l’eleganza di una signora di altri tempi e lo sguardo
un po’ interrogatorio e un po’ curioso (in realtà abbiamo poi scoperto che non
aveva chiaro di cosa ci occupassimo e questo spiega sicuramente lo sguardo).
Lei è Tonina Torrielli, mitica prima rappresentate italiana all’Eurovision song
contest del 1956.
di Moncalieri e visione dei previews per la votazione dell’OGAE Poll. All’improvviso una telefonata e una corsa
su per le scale della scrivente con la nostra presidentessa Cristina e il vice
presidente Alessandro ha scosso la tranquillità del pomeriggio. Lei era lì. Non
ci sembrava possibile ma era lì davanti ai nostri occhi nella hall
dell’albergo. Distinta, con l’eleganza di una signora di altri tempi e lo sguardo
un po’ interrogatorio e un po’ curioso (in realtà abbiamo poi scoperto che non
aveva chiaro di cosa ci occupassimo e questo spiega sicuramente lo sguardo).
Lei è Tonina Torrielli, mitica prima rappresentate italiana all’Eurovision song
contest del 1956.
Tonina Torrielli intervistata da Cristina e fotografata da Valentina
Una sorpresa.
Un’emozione appunto. È entrata nella sala accolta da una standing ovation, il
passo reso un po’ incerto da una brutta caduta lo scorso anno. Ci ha guardati
e, un po’ timorosa, ha iniziato a rispondere alle domande di Cristina. Poi si è
lasciata andare ai ricordi. E davanti ai nostri occhi è apparsa una
giovanissima Tonina Torrielli in periodo di guerra mentre cantava accompagnata
da un soldato americano alla chitarra, ed era la stessa Tonina che si
commuoveva all’idea dello stesso soldato che doveva partire per andare in
Corea. Chissà che fine avrà fatto quel giovane soldato che ha fatto scoprire
alla nostra rappresentante l’amore per la musica e a cui dobbiamo la carriera
della signora Torrielli. E poi un susseguirsi di scene. Una Tonina che lavora
alla Novi di Novi Ligure insieme ad altre ragazze giovani come lei, una Tonina
che inizia cantando nel coro della stessa ditta e che muove i primi passi nel
mondo dello spettacolo, una Tonina che viene chiamata a cantare negli studi Rai
di Torino, Milano e Roma. E poi gli esordi, quel Sanremo che la vede vincitrice
nella prima selezione e seconda nel finale, amata da pubblico e giornalisti, e
le tournée che la vedono motivata ma sola. Quei primi batticuori e l’incontro
con quello che sarà l’uomo della sua vita e che da una vita le è accanto: suo
marito. Mentre la signora Torrielli parlava era impossibile non lasciarsi
avvolgere da questo vento di ricordi. Qualche foto e qualche domanda alla
nostra ospite e poi una piccola pausa prima di procedere con un pomeriggio che
si preannunciava ricco.
Un’emozione appunto. È entrata nella sala accolta da una standing ovation, il
passo reso un po’ incerto da una brutta caduta lo scorso anno. Ci ha guardati
e, un po’ timorosa, ha iniziato a rispondere alle domande di Cristina. Poi si è
lasciata andare ai ricordi. E davanti ai nostri occhi è apparsa una
giovanissima Tonina Torrielli in periodo di guerra mentre cantava accompagnata
da un soldato americano alla chitarra, ed era la stessa Tonina che si
commuoveva all’idea dello stesso soldato che doveva partire per andare in
Corea. Chissà che fine avrà fatto quel giovane soldato che ha fatto scoprire
alla nostra rappresentante l’amore per la musica e a cui dobbiamo la carriera
della signora Torrielli. E poi un susseguirsi di scene. Una Tonina che lavora
alla Novi di Novi Ligure insieme ad altre ragazze giovani come lei, una Tonina
che inizia cantando nel coro della stessa ditta e che muove i primi passi nel
mondo dello spettacolo, una Tonina che viene chiamata a cantare negli studi Rai
di Torino, Milano e Roma. E poi gli esordi, quel Sanremo che la vede vincitrice
nella prima selezione e seconda nel finale, amata da pubblico e giornalisti, e
le tournée che la vedono motivata ma sola. Quei primi batticuori e l’incontro
con quello che sarà l’uomo della sua vita e che da una vita le è accanto: suo
marito. Mentre la signora Torrielli parlava era impossibile non lasciarsi
avvolgere da questo vento di ricordi. Qualche foto e qualche domanda alla
nostra ospite e poi una piccola pausa prima di procedere con un pomeriggio che
si preannunciava ricco.
Emozioni. Anche nella corsa incontro a Jacopo e nei suoi abbracci alla
presidentessa e a me quando ci siamo incontrati. Resta da stabilire come abbia
fatto Jacopo a sollevare la scrivente vista la mole non propriamente da piuma,
ma questa è un’altra storia. L’ingresso e le prime parole e foto con Jacopo
sono stati solari come lui.
presidentessa e a me quando ci siamo incontrati. Resta da stabilire come abbia
fatto Jacopo a sollevare la scrivente vista la mole non propriamente da piuma,
ma questa è un’altra storia. L’ingresso e le prime parole e foto con Jacopo
sono stati solari come lui.
Jacopo Massa con la bandiera che ha sventolato sul red carpet di Baku, andata poi per sorteggio alla fortunatissima Cristina
Elegantissimo in
nero, Jacopo ci ha mostrato gli splendidi omaggi che ha portato per noi e ci ha
raccontato la sua storia. L’incontro con i fratelli Karyakin. Gli inizi con i
Litesound. I viaggi in Bielorussia. E un Jacopo con gli occhi che brillavano ci
ha poi raccontato di quando la finale nazionale per la selezione Bielorussa
2012 si è tinta di giallo. Ricordiamo tutti che al termine della trasmissione
televisiva sembrava avesse vinto la cantante Alyona Lanskaya. Sembrava. Il
pubblico ha iniziato a rumoreggiare e non solo in sala ed è partita una
protesta online contro i risultati: il pubblico voleva i Litesound!. La
protesta si è ingigantita al punto da costringere niente meno che il presidente
della Repubblica bielorussa, Aleksandr Lukašenko, a incaricare una commissione
di verificare i risultati del voto. Il presidente stesso ha poi annunciato alla
televisione di Stato bielorussa che il risultato era stato ribaltato e che i Litesound avrebbero rappresentato la Bielorussia all’edizione
di Baku dell’Eurovision Song Contest. La storia ha inizio. E quindi ecco
i dietro le quinte dell’Eurovision: la bandiera italiana tirata fuori sul red
carpet, le feste, la collaborazione mal digerita con Dimitris Kontopoulos già
produttore di Sakis Rouvas, l’emozione prima di salire sul palco, e quel
maledetto impianto che serviva a creare le straordinarie coreografie che ben
ricordiamo, ma che ha fatto cadere il povero Jacopo durante le prove. E
sorrideva mentre ricordava di aver scampato per due volte l’arresto. Una volta
quando, durante le riprese del video di “We are the heroes”, sono stati fermati
senza patente e vestiti da МЧС e l’altra quando ci si è accorti che il suo
visto non prevedeva lo scalo in Russia.
nero, Jacopo ci ha mostrato gli splendidi omaggi che ha portato per noi e ci ha
raccontato la sua storia. L’incontro con i fratelli Karyakin. Gli inizi con i
Litesound. I viaggi in Bielorussia. E un Jacopo con gli occhi che brillavano ci
ha poi raccontato di quando la finale nazionale per la selezione Bielorussa
2012 si è tinta di giallo. Ricordiamo tutti che al termine della trasmissione
televisiva sembrava avesse vinto la cantante Alyona Lanskaya. Sembrava. Il
pubblico ha iniziato a rumoreggiare e non solo in sala ed è partita una
protesta online contro i risultati: il pubblico voleva i Litesound!. La
protesta si è ingigantita al punto da costringere niente meno che il presidente
della Repubblica bielorussa, Aleksandr Lukašenko, a incaricare una commissione
di verificare i risultati del voto. Il presidente stesso ha poi annunciato alla
televisione di Stato bielorussa che il risultato era stato ribaltato e che i Litesound avrebbero rappresentato la Bielorussia all’edizione
di Baku dell’Eurovision Song Contest. La storia ha inizio. E quindi ecco
i dietro le quinte dell’Eurovision: la bandiera italiana tirata fuori sul red
carpet, le feste, la collaborazione mal digerita con Dimitris Kontopoulos già
produttore di Sakis Rouvas, l’emozione prima di salire sul palco, e quel
maledetto impianto che serviva a creare le straordinarie coreografie che ben
ricordiamo, ma che ha fatto cadere il povero Jacopo durante le prove. E
sorrideva mentre ricordava di aver scampato per due volte l’arresto. Una volta
quando, durante le riprese del video di “We are the heroes”, sono stati fermati
senza patente e vestiti da МЧС e l’altra quando ci si è accorti che il suo
visto non prevedeva lo scalo in Russia.
Dopo
cena si è svolto il concerto di Jacopo Massa. Dieci canzoni che, in un
crescendo di emozioni, hanno fatto conoscere, a chi ancora non la conosceva, la
bravura di questo giovane artista. Fra quelle che hanno emozionato maggiormente
la scrivente la splendida “Solo per te”, “I sing for myself”, “Anthem” con lo
splendido video già tesi di laurea che ha trasformato Jacopo in un cartone
animato. E ovviamente “We are the heroes” nelle versioni Jacopo solo e Jacopo +
OGAE Italy version.
cena si è svolto il concerto di Jacopo Massa. Dieci canzoni che, in un
crescendo di emozioni, hanno fatto conoscere, a chi ancora non la conosceva, la
bravura di questo giovane artista. Fra quelle che hanno emozionato maggiormente
la scrivente la splendida “Solo per te”, “I sing for myself”, “Anthem” con lo
splendido video già tesi di laurea che ha trasformato Jacopo in un cartone
animato. E ovviamente “We are the heroes” nelle versioni Jacopo solo e Jacopo +
OGAE Italy version.
Una piccola chicca per i fans di OGAE Italy è stata l’interpretazione, in stile karaoke, della nostra entry per Malmö, “L’essenziale” di Marco Mengoni.
Emozioni negli
abbracci durante gli autografi e nelle foto che ritraggono un Jacopo sempre
sorridente e qualcuno di noi accanto. Fine serata nella hall dell’albergo dopo
l’intervista fatta dalla nostra presidentessa Cristina.
abbracci durante gli autografi e nelle foto che ritraggono un Jacopo sempre
sorridente e qualcuno di noi accanto. Fine serata nella hall dell’albergo dopo
l’intervista fatta dalla nostra presidentessa Cristina.
Ma il meeting
non è finito. Il giorno dopo un gruppo di avventurosi iscritti OGAE Italy ha
affrontato un tempo ostile, fatto di pioggia e freddo, per visitare la città
ospitante: Torino. Al seguito di una guida a volte incerta e sicuramente
emozionata munita di bastone da guida con ciuffo dei Jedward incorporato, il
gruppo ha visto i principali monumenti del centro di Torino: Piazza San Carlo,
il Museo Egizio, Palazzo Carignano, la Mole Antonelliana e Piazza Castello.
Divertente fuori programma è stata la partecipazione degli stessi al video
“Crazy banana” girato nella centrale Via Po.
non è finito. Il giorno dopo un gruppo di avventurosi iscritti OGAE Italy ha
affrontato un tempo ostile, fatto di pioggia e freddo, per visitare la città
ospitante: Torino. Al seguito di una guida a volte incerta e sicuramente
emozionata munita di bastone da guida con ciuffo dei Jedward incorporato, il
gruppo ha visto i principali monumenti del centro di Torino: Piazza San Carlo,
il Museo Egizio, Palazzo Carignano, la Mole Antonelliana e Piazza Castello.
Divertente fuori programma è stata la partecipazione degli stessi al video
“Crazy banana” girato nella centrale Via Po.
E il
momento di ripartire è arrivato troppo presto, come per tutte le cose belle che
si vorrebbe non finissero mai. Alla prossima, quindi.”
Non possiamo che condividere le emozioni che Valentina ha così bene espresso, ringraziarla calorosamente per la perfetta organizzazione che ha richiesto un grandissimo lavoro, e dare appuntamento a tutti voi prima al meeting del 18 maggio a Padova (per chi non va a Malmö), e poi a tutti i futuri meeting che i nostri collaboratori vorranno concepire e organizzare!