Purtroppo è successo! La notizia che non avremmo mai voluto leggere è arrivata: la Russia si ritira dal 62° Eurovision Song Contest 2017.
Il motivo, come è noto, è l’impossibilità della cantante scelta come rappresentante, Julia Samoylova, di entrare in terra ucraina dopo esserci stata clandestinamente qualche anno fa per un concerto benefico. Qui il nostro articolo per capire meglio la situazione.
Inutile la mediazione dell’EBU adoperatasi per un permesso speciale di entrata per la cantante o addirittura per farla esibire via satellite da Mosca o da Stoccolma. Le autorità ucraine restano inamovibili e pure la tv russa Channel 1 che ha respinto la proposta sia del satellite, sia del cambiare la cantante con qualcuno in regola con le leggi del paese ospitante. Insomma… la verità sta un po’ nel mezzo.
Ovviamente tutta la situazione ha preso una brutta piega politica che stride all’inverosimile con lo spirito della manifestazione stessa. Un qualcosa che va al di là della musica, della fratellanza fra i popoli e della condivisione culturale delle quali l’Eurovision ha sempre fatto il portabandiera.
Frank Dieter Freiling, il presidente del Reference Group dell’Eurovision tuona: “Condanniamo pesantemente le autorità ucraine per la decisione presa di non accogliere la cantante russa a Kiev. Questo va contro lo spirito dell’Eurovision e la sua missione di creare una competizione amichevole fra le nazioni. Nonostante tutto, l’edizione in corso continuerà e faremmo del nostro meglio assieme alla tv ucraina per produrre uno show spettacolare”.
Sicuramente in tutta questa situazione l’Ucraina non ne esce a testa alta. Molte le lamentele dei vari paesi partecipanti contro il suo comportamento e molte le dimostrazioni di solidarietà per la cantante.
Quando succedono queste cose è un po’ una sconfitta per tutti e non fa sicuramente piacere. Ancora una volta noi fans proviamo solamente un gran senso di tristezza e di disagio per quello che è successo.
La Russia avrebbe dovuto cantare nella seconda Semifinale di Giovedì 11 Maggio. Il suo numero di gara sarebbe stato il 3. Ci consoliamo riascoltando “Flame is burning” anche se, purtroppo, la fiamma si è spenta.