Lisbona è da tempo una delle mete turistiche più amate dell’Europa meridionale: le scalinate del centro storico e le grandi avenidas, la bellezza abbacinante dei monumenti più celebri e quella più intima di tanti angoli nascosti e suggestivi, le magiche luci del tramonto sul Tejo, il rio così grande da sembrare un placido mare (chiamato, non a caso, Mar de Paiva, il “mare di paglia”), i colori pastello delle case e quelli degli azulejos (le ceramiche smaltate che hanno reso uniche le architetture portoghesi) che le abbelliscono, le mille opportunità culturali e artistiche di una grande capitale che sa anche essere frenetica unite alla calma, alla cordialità, ai ritmi rilassati ma vigili del popolo portoghese.
Difficile visitare Lisbona senza restarne affascinati, difficile lasciarla senza avvertire, anche dopo una sola volta, la mitica saudade, la nostalgia di qualcosa di dolce, malinconico, appassionato, che forse non è mai stato eppure che strugge dentro di noi.
Quest’anno, Lisbona ha un’occasione in più per farsi conoscere, forse quella nata nella maniera più inattesa: chi avrebbe previsto una vittoria del Portogallo all’Eurovision? Di un Paese che, a 53 anni dal debutto, aveva colto al massimo un sesto posto, fino allo straordinario trionfo di Salvador Sobral a Kiev?
Allora… approfittiamone! E, per rispettare la tradizione eurovisiva, ecco da 1 a 12 i must da non perdere, senza seguire una graduatoria e fermo restando il piacere della scoperta individuale, che alla fine è sempre l’elemento in grado di dare un valore aggiunto alla propria vacanza.
1 – Parque das Nações e l’Oceanario
Perché cominciare dalla parte più recente e moderna? Perché proprio qui, nel nuovissimo quartiere di Oriente costruito in occasione di Expo ’98 a est dell’aeroporto internazionale di Portela, sorge l’Altice Arena che ospiterà l’Eurovision Song Contest. Quale opportunità migliore per godersi un’area che si è saputa valorizzare anche dopo quel grande evento? Tra padiglioni, bandiere, la teleferica panoramica e gli spettacolari ponte e torre dedicati a Vasco da Gama, spicca l’Oceanario, il secondo acquario più grande d’Europa dopo quello di Valencia. Simbolo dell’amore e del rispetto dei portoghesi nei confronti delle grandi acque che ne hanno segnato la storia, ospita habitat tipici di tutti gli oceani e centinaia di specie animali e vegetali. Un vero tuffo nell’avvincente vita marina.
2 – Ammirare Lisbona dall’alto
Proprio come Roma, il centro dell’antica Lisbona (l’Olisipo preromana) fu edificato su sette colline. Aspettatevi tanti saliscendi che aiuteranno a smaltire le prelibatezze gustate a pranzo o a cena! Sono diversi i punti panoramici che consentono di ammirare la città: l’imponente Castelo de São Jorge, di origine medievale, nel cuore della vecchia Lisbona; i miradouros (quale vocabolo migliore per racchiudere tutta la seduzione di una città distesa sotto il nostro sguardo?), tra i quali il più noto è quello di Santa Luzia, poco a sud del castello, vòlto verso l’Alfama e il rio Tejo; il giardino di São Pedro de Alcântara; l’Elevador (ascensore) de Santa Justa, che collega Rua do Ouro, nella Baixa, al Carmo, l’antico e maestoso convento in gran parte distrutto dal terremoto del 1755.
Se poi vogliamo contemplare davvero tutta Lisbona… basta lasciare la città e attraversare il fiume! Sulla riva sud del Tejo svetta infatti il Cristo Rei, inaugurato nel 1959 e alto 110 metri. Per raggiungerlo, si può prendere il traghetto per Cacilhas a Cais do Sodré (il terminal della maggior parte dei collegamenti fluviali) e, arrivati sull’altra sponda, l’autobus 101.
3 – La Baixa
Praça do Comércio (chiamata anche Terreiro do Paço) è uno dei simboli di Lisbona: enorme, affacciata sul rio, rappresenta uno dei due fulcri della vita cittadina; l’altro è il Rossio (Praça Dom Pedro IV), dove si trovano il Teatro Nacional e la bellissima Stazione ferroviaria in stile manuelino. A unirle, larghe strade diritte e perpendicolari tra loro, a formare un rettangolo: un’anomalia per il centro di Lisbona, quasi sempre contraddistinto da dedali di vicoli tortuosi.
È la Baixa, l’area più bassa della città, piena di negozi e di ristoranti turistici. Voluta dal marchese di Pombal dopo il terremoto del 1755, è uno dei primi esempi di edilizia antisismica ed è stata da subito destinata a diventare il salotto buono della città, con le famiglie nobili – ma anche quelle arricchitesi con il commercio – pronte a contendersi i prestigiosi palazzi di Rua Augusta, l’asse portante della Baixa, e delle strade vicine.
Il quartiere sarà, insieme a Oriente, la meta principali degli eurofans: proprio a Praça do Comercio, infatti, è stato allestito l’Eurovision Village, con appuntamenti e spettacoli dal 4 al 12 maggio, quando sarà trasmessa su maxischermo la finale eurovisiva per tutti coloro che non avranno la possibilità di assistervi in Arena.
4 – Passeggiare per il centro: Chiado, Bairro Alto, Estrela
Salendo verso ovest dalla Baixa, troviamo due dei quartieri più noti: il Chiado, incentrato su Rua Garrett, con le sue chiese barocche, i locali eleganti, le librerie, l’atmosfera cosmopolita e la statua del grande poeta Fernando Pessoa al Café A Brasileira, e il pittoresco Bairro Alto, un po’ aristocratico e un po’ bohemien, con le stradine su cui si affacciano i bar e i ristoranti più frequentati per la vita notturna (oltre a quelli sul lungofiume, capannoni in disuso trasformati negli ultimi decenni in locali di tendenza).
Con un po’ di tempo a disposizione, ci si può spingere ancora a ovest entrando nella bella e ariosa freguesía (parrocchia, quartiere) di Estrela, dove oltre all’omonima basilica si trovano il Palácio de São Bento, sede dell’Assemblea della Repubblica, e varie ambasciate.
Al Chiado, la storica Rua do Carmo è stata parzialmente devastata da un incendio nel 1988, ma la ricostruzione è riuscita a recuperare perfettamente le facciate originali delle case e i Grandes Armazéns do Chiado (grandi magazzini), la più vasta area commerciale del centro.
5 – Passeggiare per il centro: Alfama e Mouraria
Dire Alfama evoca subito il fado e la voce indimenticabile di Amália Rodrigues. Ai piedi del castello, è il più antico quartiere della città, e forse per questo si ha l’impressione di trovarsi in un borgo rurale di case bianche, finestre fiorite, strette strade acciottolate, sardine a cuocere sulle braci. Ad annunciare l’Alfama è la Sé, la cattedrale dedicata a Santa Maria Maior, ma anche la chiesa di São Vicente de Fora merita la visita. A due passi dalla chiesa, in Campo Santa Clara, decine di banchetti animano la popolare Feira da Ladra, un grande mercato delle pulci in cui trovare davvero di tutto. A nord del castello c’è un’altra delle piccole patrie del fado, la Mouraria (anche in questo caso, come per l’Alfama, il nome tradisce l’antica presenza araba). All’Alfama e alla Mouraria abbondano le case del fado, per lasciarsi cullare sulle note melanconiche di questo canto unico, magari sorseggiando un buon vino portoghese.
6 – Elettrizzante Lisbona!
Una delle immagini emblematiche di Lisbona è quella del tram 28, che sferraglia giallo come un canarino per le strade dell’Alfama. Proprio in virtù del suo percorso, che attraversa alcune delle zone più caratteristiche del centro, è la più famosa tra le linee di elétricos (tram) della Carris, l’azienda di trasporti pubblici di Lisbona. Ma non è solo un giro a bordo del 28 a garantire un salto indietro nel tempo: ci sono anche le funicolari (Lavra, Glória e Bica), che dopo tante camminate possono far risparmiare almeno la fatica di un’altra ripida salita. Per chi preferisce velocità e progresso, la metropolitana di Lisbona è molto efficiente, ha quattro linee (la verde e blu partono dal centro, la rossa porta a Oriente, la gialla va in direzione nord) e 50 stazioni, tutte accoglienti e variopinte.
7 – Belém
Belém (ossia Betlemme) è il quartiere più occidentale della città, a circa 7 km da Praça do Comércio. Immersa tra il verde dei suoi parchi, è l’ombelico del Portogallo “dos descobrimentos” (delle grandi scoperte): da qui partivano le caravelle verso l’India, l’Africa, il Brasile; qui il Portogallo rinnova ogni giorno, attraverso i suoi monumenti, i fasti di un’epoca ormai lontana ma mai dimenticata, ancora viva nell‘immaginario collettivo e nel riservato ma fiero temperamento lusitano.
Belém è ricco di tesori che si svelano uno dopo l’altro: l’immenso e magnifico Mosteiro dos Jeronimos (Monastero dei Geronimiti), patrimonio dell’umanità, fatto costruire nel ‘500 da re Manuel I per celebrare il ritorno di Vasco da Gama dall’India; il Centro Cultural de Belém, sede di esposizioni d’arte di rilievo internazionale; il Palácio Nacional de Belém, sede del presidente della Repubblica, con le sue facciate rosa di fronte ai giardini; il Padrão dos Descobrimentos, monumento ai protagonisti dell’era delle scoperte, inaugurato nel 1960; la Torre de Belém, anch’essa patrimonio dell’umanità e certamente uno dei simboli più celebri di Lisbona, icona del periodo manuelino, baluardo circondato dalle acque rivolto verso l’oceano. A Belém si trovano anche due dei più originali musei di Lisbona, quello dei Coches (consacrato alle carrozze, il più grande al mondo di questo genere e il museo più visitato del Portogallo) e quello dell’Elettricità. Alle spalle di Belém, l’Ajuda con l’omonimo Palácio Nacional e il Giardino botanico. Tante tappe a breve distanza le une dalle altre, e come premio per la visita non può mancare una sosta alla pasticceria della Fábrica dos pastéis de Belém!
8 – Gli altri quartieri
La metropoli lisboeta conta quasi 3.000.000 di abitanti, tra i quali moltissimi immigrati dalle ex colonie africane, ma anche dal Brasile, dalla Cina, dall’Ucraina e dalla Romania. Il concelho (comune) di Lisbona supera però di poco il mezzo milione, rendendo di fatto abbastanza agevole muoversi in città e visitare anche i dinamici quartieri che fanno da corona al centro, ognuno con una propria anima.
Asse di congiunzione tra la centrale Praça dos Restauradoes, a due passi dal Rossio, e le zone di periferia di sviluppo ottocentesco è l’Avenida da Liberdade, grande boulevard in stile parigino, che conduce fino a Praça Marques de Pombal, su cui si apre il grande parco cittadino Eduardo VII. A nord, in un altro grande parco, il museo Calouste Gulbenkian ospita collezioni di arte antica e moderna. Spostandosi verso ovest, troviamo il grande giardino zoologico di Lisbona.
Per gli appassionati di calcio, sport nazionale da sempre e, se possibile, con passione ancora più intensa dopo la vittoria a Euro 2016 e le imprese di Cristiano Ronaldo, si possono visitare gli stadi (e i musei annessi) delle grandi della capitale, che raccolgono tifosi in tutti i paesi di lingua portoghese e non solo (il Benfica è la società con più soci al mondo): l’Estádio da Luz, sede delle aquile del Benfica (nel quartiere omonimo ai confini nordoccidentali della città), l’Alvalade, sede dei leoni dello Sporting, il Restelo, sede degli azzurri del Belenenses (a Belém).
Per chi invece preferisce lo shopping, il centro offre i suoi bei negozi storici, ma come spesso accade sono oggi i grandi centri commerciali della periferia ad attrarre la maggior parte degli acquirenti, a partire da quello avveniristico di Amoreiras (abbastanza vicino al centro, tra la zona del Rato e Praça Marques de Pombal) inaugurato nel 1985 e all’epoca uno dei più grandi d’Europa, superato nel 1997 da quello enorme dedicato a Colombo, nella zona di Carnide/Benfica. Anche a Oriente, direttamente connesso alla Gare (la stazione), è stato aperto un nuovo centro commerciale, che non poteva che essere dedicato a Vasco da Gama.
10 – Visitare i dintorni
Per chi ha qualche giorno in più a disposizione, nei dintorni di Lisbona ci sono alcune località davvero imperdibili, quasi tutte comodamente raggiungibili con gli autobus o in treno. La più vicina e forse la più nota è Sintra, con il Palácio Nacional de Sintra, il fiabesco Palácio da Pena e il Castelo dos Mouros. Nel territorio del concelho di Sintra si trovano anche il Palácio Nacional de Queluz e Cabo da Roca, il punto più occidentale dell’Europa continentale, con il suo faro rivolto verso un orizzonte infinito. Là, “onde a terra se acaba e o mar começa” (dove la terra finisce e comincia il mare), come scrisse nel ‘500 il poeta che celebrò le imprese del Portogallo, Luís de Camões.
A nord di Sintra, la cittadina di Mafra si raccoglie attorno al suo grandioso palazzo-convento, il principale esempio di barocco portoghese, mentre sul mare si affaccia la deliziosa Ericeira. I centri balneari più famosi, legati all’alta società di inizio Novecento, sono Cascais ed Estoril, a ovest della capitale, con le loro ville liberty e gli alberghi storici. Oggi, però, la maggior parte dei lisboeti si dirige a sud del Tejo, in colonna sul ponte 25 Abril, e affolla Costa de Caparica. Ma le vastissime spiagge senza fine assicurano a tutti la possibilità di trovare anche spazi appartati, raggiunti dal trenino Minicomboio da Caparica che affianca per molti chilometri dune e paesaggi selvaggi.
Lisbona è collegata attraverso una fitta rete di pullman con tutti i distretti del Portogallo: volendo, perciò, anche una gita a una maggiore distanza diventa fattibile in giornata. La più gettonata, naturalmente, è quella al santuario di Fátima, a circa 130 km dalla capitale.
12 – Mangiare a Lisbona
Tra prove, semifinali, visite alla città, la settimana eurovisiva si presenta fittissima. Il modo migliore per allentare un po’ i ritmi? Sedersi a tavola! La cucina lusitana varia molto da regione a regione e mangiare, per i portoghesi, ha la stessa funzione rituale che ha per gli italiani. Quindi, meglio dimenticare fretta e stress per qualche ora e lasciarsi andare al piacere del gusto. Lisbona è una città ricca di offerte gastronomiche di ogni tipo, dalle cucine etniche al cibo di strada, dalla cucina vegetariana a quella più raffinata.
Generalmente i prezzi sono molto accessibili. Le tascas (piccole trattorie tipiche) sorprendono i clienti abbinando qualità e modica spesa. Lungo le scalinate che salgono al Bairro Alto, invece, la luna e le lanterne illuminano i tavolini all’aperto dei più noti ristoranti storici.
Una cena tradizionale parte dalle entradas (antipasti), come il presunto (prosciutto) e altri affettati, il queijo (formaggio) della Serra da Estrela, le olive, i bolinhos (polpettine di baccalà). La zuppa-simbolo del Portogallo è il caldo verde, a base di cavolo a cui si possono aggiungere pezzetti di salume, accompagnato da un buon vinho verde… rosso (verde indica l’imbottigliamento recente). A questo punto, se si opta per il pesce, spazio al mattatore della cucina portoghese, sua maestà il baccalà: si dice che ci siano 365 modi diversi di cucinarlo, uno per ogni giorni dell’anno. Quello “à Braz” e quello “à Gomes de Sá” sono probabilmente i più celebri. Se il baccalà è il re, l’umile sardina (assada, ossia grigliata) è la sua regina, e calamari, polpi, gamberi, cozze e conchiglie varie completano la corte. L’arroz de marisco (riso ai molluschi) fonde zuppa, risotto e frutti di mare in un unico piatto. Per chi preferisce la carne, prevale quella di maiale (cozido à portuguesa; leitão assado; porco à alentejana con le vongole). Carne e pesce sono serviti con verdure e riso in bianco. I dolci sono semplici e gustosi, quasi sempre a base di uova, ma dove i portoghesi svettano è nella pasticceria da colazione o da tè, con un’incredibile varietà di brioches, anche con ingredienti da noi poco utilizzati come la zucca o i fagioli. Per agevolare la digestione, una fresca ginjinha (liquore all’amarena) e, per chiudere in bellezza, un altro vanto: il caffè, che i portoghesi affermano essere quello meglio preparato al mondo, ovviamente insieme a quello italiano!
Non resta che partire per Lisbona e metterla alla prova: meriterà i 12 points? Siamo convinti di sì.
Ah, è vero, mancano i 9 e gli 11 punti… ma stiamo parlando di Eurovision, signori!
E se proprio volete aggiungerli, siamo qui, in attesa dei vostri consigli e diari di viaggio!