Eurovision 2019: una poltrona per quattroIl momento della verità si avvicina: nei prossimi giorni l’IPBC, la nuova rete di stato israeliana che ha sostituito la storica IBA (da anni alle prese con una crisi finanziaria che ha portato alla sua chiusura), incontrerà ufficialmente i vertici dell’EBU per presentare i propri progetti relativi all’organizzazione dell’Eurovision 2019, a partire dalle città candidate e dalle strutture disponibili per ospitare l’evento.

Dopo il trionfo di Netta Barzilai a Lisbona, che ha riportato la bandiera con la stella di Davide a sventolare sul tetto dell’Eurovision a vent’anni di distanza dalla vittoria di Dana International, era parsa subito chiara la scelta di Gerusalemme, sede dell’Esc anche nel 1979 e nel 1999. Una decisione sostenuta da alcuni membri del governo israeliano e favorita dalle dichiarazioni del sindaco di Tel Aviv, da subito restio rispetto all’assunzione di un ulteriore impegno per la sua città, già molto attiva nel settore della cultura e degli spettacoli.

Eurovision 2019: una poltrona per quattro
Tel Aviv

Ma, alla fine, anche Tel Aviv (439.000 ab.) rientra nella lista delle quattro candidate, e non vi sono dubbi sul fatto che sia la prediletta dai fans, grazie alle sue spiagge, alla sua vivace vita notturna, alla grande comunità LGBT, alla sua skyline contemporanea. La Yad-Eliyahu Arena, conosciuta per ragioni di sponsorizzazione come Menora Mivtachim Arena, è la casa del Maccabi basketball club, si trova nella parte meridionale della città e ha circa 10.000 posti a sedere, anche se solitamente per i concerti la capacità comunicata è di 6.000 posti.

Punti di forza sono la vicinanza all’aeroporto internazionale Ben Gurion, le infrastrutture stradali e ferroviarie e la presenza di numerosi alberghi, appartamenti in affitto e ristoranti. Punto debole… il traffico!

Il famoso modo di dire israeliano “A Gerusalemme si prega, a Tel Aviv ci si diverte e ad Haifa si lavora” lascerebbe pensare proprio a Tel Aviv come sede ideale, ma Gerusalemme resta indubbiamente l’opzione più probabile, anche se nei giorni scorsi il governo ha chiarito che non interferirà nella scelta finale e sicuramente anche l’EBU vorrà esprimere il proprio parere in merito.

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Gerusalemme

Gerusalemme (883.000 ab.) è spesso identificata come centro religioso, ma in realtà ha molto da offrire oltre ai luoghi sacri. È una città multiculturale, aperta, vitale, con i più importanti musei del paese. Dall’ebraismo secolare a quello ortodosso, dagli arabi musulmani a quelli cristiani dei mercati, dai pellegrini provenienti da tutto il mondo, Gerusalemme è un crogiolo di lingue e culture, unico in tutto il Medio Oriente.

A metterla in posizione di vantaggio è la presenza di strutture ampie e moderne per allestire l’evento: la Pais Arena Jerusalem, che per i concerti ha una capacità di oltre 15.000 posti e sembra la location più probabile non richiedendo interventi particolari, e il Teddy Stadium (31.733 posti), dove nel 2013 si è tenuta la finale degli Europei Under 21 che hanno visto l’Italia sconfitta 4-2 dalla Spagna, e che per l’Eurovision dovrebbe essere dotato di copertura. Sia lo stadio che il palazzo dello sport si trovano nel moderno sobborgo sudoccidentale di Malha, collegato comodamente dai trasporti pubblici.

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Haifa

Haifa (280.000 ab.), la più popolosa città del Nord, sorge tra il mare e il monte Carmelo, è celebre per le sue spiagge, per i giardini Baha’i (centro mondiale di questa fede), per il porto e le industrie, e anche come maggior esempio di convivenza tra ebrei (di cui il 25% di origine russa) e arabi, sia musulmani che cristiani. Il Sammy Ofer Stadium, completato nel 2014, ha una capacità di 30.870 posti e, come il Teddy Stadium di Gerusalemme, in caso di scelta sarebbe necessario costruire appositamente un impianto di copertura.

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Eilat

Eilat (50.000 ab.) è, per gli israeliani, il simbolo delle vacanze, con la sua atmosfera un po’ esotica data dalla sua posizione, lontana dal resto del paese al di là del deserto del Negev, nell’estremo Sud, sul Mar Rosso, incastonata tra Egitto e Giordania. Nell’ottobre 2018 entrerà in funzione il Ramon International Airport, che riunirà i due scali attuali (quello cittadino per i voli domestici e quello di Ovda, a 50 km, per quelli internazionali, tra cui anche un collegamento stagionale con Bergamo). Eilat conta decine di strutture turistiche e un eccezionale reef corallino. Lo Sports Center si trova in una località vicina, è di recente costruzione ma l’arena al momento è di dimensioni abbastanza ridotte.

Chi si aggiudicherà l’onore (e anche l’onere…) di accogliere l’Eurovision 2019 e di dire shalom a migliaia di appassionati? Siamo tutti in attesa di scoprirlo!