Eurovision 2019: una nuova Hera per l’Islanda?In ambito eurovisivo, l’Islanda non è certo il paese dei ghiacci. Il calore nei confronti della manifestazione è sempre intensissimo, il numero degli spettatori incollati alla tv in occasione dell’Eurovision e, ancor prima, della selezione nazionale, è ogni anno da record. Nel 2018, ben 120.000 persone (più di un islandese su tre!) hanno seguito il Söngvakeppnin vinto da Ari Ólafsson, poi ultimo nella prima semifinale a Lisbona.

Quest’anno in corsa c’è un’artista amatissima dai fans, Hera Björk, che ci riprova a nove anni di distanza dalla sua partecipazione all’ESC con “Je ne sais quoi”. Ritorna anche Friðrik Ómar, in gara nel 2008 con “This Is My Life” insieme a Regína Ósk (i due avevano assunto, per l’occasione, il nome di Eurobandið).

Eurovision 2019: una nuova Hera per l’Islanda?A contendere la vittoria a Hera e a Friðrik potrebbero essere gli Hatari, una band black metal, o l’originale trio composto da Elli Grill, Skaði e Glymur. Ma gli islandesi ci hanno abituato alle sorprese e in passato, in varie occasioni, qualche nome inaspettato ha conquistato rapidamente il cuore del pubblico arrivando alla vittoria o sfiorandola.

Questi i brani in gara:

Semifinale 1 (sabato 9 febbraio)

  1. Hatari, “Hatrið mun sigra”
  2. Hera Björk, “Eitt andartak”
  3. Kristina Skoubo Bærendsen, “Ég á mig sjálf”
  4. Þórdís Imsland, “Nú og hér”
  5. Daníel Óliver, “Samt ekki”

 

Semifinale 2 (sabato 16 febbraio)

  1. Elli Grill, Skaði, Glymur, “Jeijó, keyrum alla leið”
  2. Friðrik Ómar, “Hvað ef ég get ekki elskað?”
  3. Ívar Daníels, “Þú bætir mig”
  4. Tara Mobee, “Betri án þín”
  5. Heiðrún Anna Björnsdóttir, “Helgi”

Eurovision 2019: una nuova Hera per l’Islanda?I primi due classificati di ciascuna semifinale, in base alla combinazione di giuria e televoto, accederanno alla finale, a cui potrebbe essere ammessa anche una quinta canzone scelta dalla giuria come wildcard.

La finale, in programma sabato 2 marzo, si terrà alla Laugardalshöll Arena di Reykjavík: previsti, come sempre, il tutto esaurito e tanto, tanto entusiasmo.

Eurovision 2019: una nuova Hera per l’Islanda?