Grande fermento anche in Islanda dove gli Hatari ha vinto la selezione nazionale Söngvakeppnin con la canzone “Hatrið mun sigra” e rappresenteranno il paese dei geyser all’Eurovision Song Contest di Tel Aviv.
Gli Hatari nascono nel 2016 da Klemens Hannigan e da Matthías Tryggvi Haraldsson ai quali si unisce successivamente Einar Stefánsson.
Sono una art-pop-punk-gothic-horror band e le loro esibizioni sono sempre al limite dell’incredibile ma sempre con un senso compiuto.
Di recente hanno vinto il Premio come Best Band Live islandese.
“Hatrið mun sigra” è stata scritta dai tre componenti della band e significa “L’odio vincerà”. Sul palco della Expo Arena di Tel Aviv verrà cantata in islandese.
Söngvakeppnin 2019
In diretta dal Laugardalshöll di Reykjavik Fannar Sveinsson e Benedikt Valsson presentano la selezione nazionale islandese che vede in gara cinque cantanti provenienti da due precedenti semifinali.
Il verdetto sarà affidato al televoto dopo che una giuria di esperti internazionali e i telespettatori locali decideranno le due super finaliste.
Ma ecco che inizia la gara:
Friðrik Ómar – Hvað ef ér get ekki elskað: Friðrik Ómar ha rappresentato l’Islanda nel 2008 con la band Eurobandið e come corista nel 2009. La sua canzone è una delicata ballata blues. Il cantante è su di un piedistallo ed iniza dentro ad una gabbia di luce che rende il tutto molto suggestivo.
Kristina Bærendsen – Mama Said: circondata da quattro ballerini, Kristina ci propone il suo brano pop che ricorda molto le colonne sonore di James Bond specialmente per l’arrangiamento.
Tara Mobee – Fighting for Love: Tara e i suoi quattro ballerini seduti su dei cubi al centro del palco ci propone un pop dance dal ritornello piuttosto incisivo e musicale. Il tutto immerso in una moltitudine di luci colorate.
Hera Björk – Moving On: Hera ha già partecipato all’Eurovision nel 2010 e come corista nel 2008, nel 2009 e nel 2015. Quest’anno ci riprova con questa big ballad dal sapore internazionale. Gran voce e classe da vendere per la nostra Hera che viene raggiunta sul palco da quattro coristi per il finale.
Hatari – Hatrið mun sigra: l’ultima canzone in gara può essere definita folle, irriverente e fuori di testa come i componenti del trio Hatari. Uno di loro, con un look da comandante di vascello, canta la strofa accompagnato da un ballerino sadomaso mentre un altro, con un look non ben definito, entra per il ritornello accompagnato da due ballerine sexy. L’ultimo, anch’esso con un look sadomaso, è sopra un cubo e prende a martellate altri due cubi. Sicuramente la performance perfetta per colpire anche all’Eurovision.
Fra gli ospiti della serata ci sono anche Ari Ólafsson, il rappresentante islandese 2018, ed Eleni Foureira, la rappresentante cipriota 2018. In sala anche Jon Ola Sand il supervisore EBU per l’Eurovision.
Via al televoto e alle votazioni della giuria che danno il seguente risultato per la super finale:
- Friðrik Ómar – Hvað ef ér get ekki elskað
- Hatari – Hatrið mun sigra
Riparte il televoto e vincono gli… Hatari!