L’Eurovision in Concert è il più importante evento “live” pre-ESC. Il concerto si é svolto per il secondo anno consecutivo presso l’AFAS Live di Amsterdam, una sala concerti già conosciuta come Heineken Music Hall, che si trova vicino alla Amsterdam Arena, nella zona sud-est della splendida città olandese. Nell’AFAS Live si è svolta anche l’esclusiva conferenza stampa.
Anche quest’anno un’edizione grandiosa, con ben ventotto paesi partecipanti; OGAE Italy era presente con altri giornalisti accreditati provenienti da più fronti: tv, radio, web-radio, blog, fan clubs.
Gli artisti sono stati introdotti ancora una volta da Cornald Maas, celebre presentatore tv olandese, che è stato anche spokesperson dei Paesi Bassi nell’edizione del 2013.
Alla conferenza stampa ha partecipato Getty Kaspers, voce del gruppo olandese Teach-In che ha vinto l’edizione numero 20 dell’Eurovision Song Contest nel lontano 1975. Quella dei Teach-In, con il brano “Ding-a-dong”, è stata l’ultima delle quattro vittorie olandesi all’ESC. La cantante ha presentato il suo libro “Een leven lang geleden” (che può essere tradotto come “Una vita fa”).

Gli artisti partecipanti sono stati presentati all’interno di una speciale sala dell’AFAS Live.
L’attenzione degli accreditati presenti era soprattutto per la gloria nazionale olandese Duncan Laurence, vera star della serata.
Ma la curiosità generale era altissima anche per gli islandesi Hatari e per il loro controverso brano. Ricercatissimi anche lo svizzero Luca Hänni e l’israeliano Kobi Marimi. Palpabile anche quest’anno l’assenza dell’Italia.
Era impossibile non notare la massiccia presenza di giovani tra i partecipanti di quest’anno, con una età media intorno ai venti-ventidue anni, con alcuni addirittura sotto i diciotto anni (come, ad esempio, la rappresentante bielorussa Zena e alcuni membri del gruppo vocale montenegrino D mol).
Successivamente si è passati alle interviste one-to-one. Molti giornalisti quest’anno, file chilometriche e pochi minuti a disposizione per artista. La prima intervista è stata realizzata con il simpatico e solare rappresentante della Spagna, Miki Nuñez. Sorridente e disponibile, rappresenta una scena musicale importante ma spesso sottovalutata; intervistato in spagnolo, ha detto che tiferà per la canzone di Mahmood.

La seconda intervista è stata per Serhat, rappresentante di San Marino. Serhat ha un legame speciale con l’Italia e con gli amici e i fans italiani.
La terza intervista è stata per l’affascinante Srbuk, rappresentante dell’Armenia, il cui vero nome è Srbuhi Sargsyan. Ha un’immagine delicata ed elegante che però nasconde determinazione e grinta. Giovanissima ma molto talentuosa, ama molto il nostro paese. Come Artsvik due anni fa, l’artista ha deciso di inviare ai fans italiani un messaggio nella sua incantevole lingua natia, l’armeno.
L’unica intervista in italiano è stata condotta con la splendida Jonida Maliqi, vincitrice del Festivali i Këngës. Un’artista completa, una voce potente, molto espressiva. Ha sottolineato l’importanza dell’Italia nella sua formazione come nella sua vita quotidiana, sua e della sua generazione in Albania.
All’intervista ha partecipato anche Andri Xhahu, presentatore della TV albanese e spokesperson dei voti della repubblica delle aquile dal 2012.
L’unica intervista “nordica” è stata con i rappresentanti della Finlandia, Darude & Sebastian Rejman. Darude, al secolo Ville Virtanen, è un DJ e produttore conosciutissimo a livello internazionale. La sua “Sandstorm” ha riecheggiato in ogni angolo del globo tra il 1999 e il 2000.

Darude ha molti contatti in Italia e ha seguito per un lungo periodo la scena musicale dance-elettronica del nostro paese. Sebastian Rejman è un cantante, attore e presentatore TV finlandese, ed è stato voce e chitarrista del gruppo rock The Giant Leap. La loro professionalità è subito tangibile. Molto affabili entrambi, come molto affabile il capo delegazione della Finlandia, altro estimatore del Bel Paese.
Last but not the least, un bel colpo. L’ultima intervista, in una edizione davvero frenetica, é stata con la rappresentante della Grecia, Katerine Duska. Katerine si presenta molto composta e risoluta, con una immagine classica, forbita e aggraziata. Sua una entry moderna e raffinata, quasi aristocratica nel suo incedere. Ama molto l’Italia e apprezza molto la nostra entry. Anche la capo-delegazione greca, Angela, persona gentilissima e squisitissima, ha detto di amare “Soldi”, che ha definito moderna e coinvolgente.
Un’altra edizione perfettamente organizzata, curata all’inverosimile nei dettagli, un evento significativo sul piano artistico e su quello umano.
Salutiamo anche quest’anno Amsterdam, mentre inizia il conto alla rovescia per la Grand Final di Tel Aviv.