Ed eccoci qui, giunti alla fine anche di questa edizione dell’Eurovision Song Contest, e come ogni volta che si giunge alla fine è tempo di bilanci ed analisi.
E’ stato un Eurovision entusiasmante sotto tutti i punti di vista, artistico, musicale, scenografico e chi più ne ha più ne metta.
Tralasciando le polemiche politiche che fin dal giorno seguente la vittoria di Netta lo scorso anno si son trascinate fino ad oggi, coronate dalle sciarpe inneggianti la Palestina da parte degli islandesi Hatari durante l’annuncio del loro risultato al televoto, ma che hanno generato meno clamore del previsto, c’è da segnalare un roboante voting finale che ha lasciato con il fiato sospeso tutti gli eurofan fino all’ultimo secondo, ciò nonostante abbia vinto il favorito dei bookmakers, ma che ha dovuto faticare non poco per conquistare il microfono di cristallo, a partire dal nostro Mahmood che ha dato filo da torcere ottenendo un eccellente secondo posto a soli 27 punti dalla vetta (che all’Eurovision è davvero un’inezia).
Facendo un paragone calcistico sarebbe come se due squadre vincessero tutte le partite fino alla penultima giornata, e proprio all’ultima una vince mentre l’altra ottiene solo un pareggio…
Si può davvero recriminare di fronte a tutto questo? Si può davvero esser tristi per un secondo posto così? Si può davvero disperarsi dopo la marea di 12 punti ottenuti dalle giurie ed il terzo posto al televoto? Una decina di punti meno dei Paesi Bassi che hanno quindi meritato il successo? E superando di gran lunga corazzate eurovisive come Russia e Svezia? Io direi proprio di no, c’è da andar fieri del nostro Mahmood, del nostro risultato, della professionalità e della serietà che da più di dieci anni la nostra delegazione sta portando sul palco di Eurovision, la vittoria azzurra arriverà presto, chissà magari già il prossimo anno in terra d’Olanda.
Per concludere è stato un Eurovision dove ha vinto la fratellanza, la simpatia, i meravigliosi posti della terra santa, la magnifica accoglienza di una cultura tanto diversa dalla nostra, ma che non ha fatto paura ed ha accolto il mondo eurovisivo a braccia aperte e che lo saluta con la grande festa della finale di ieri sera.
Grazie Israele, grazie Eurovision, grazie eurofans, grazie per darci ogni anno emozioni incommensurabili…