Mille finestre, mille lacrime: addio a Karel Gott (Austria 1968)

Un altro addio ci prende oggi di sorpresa, un addio che riguarda non uno ma due Paesi eurovisivi, l’Austria e la Repubblica Ceca, e un grandissimo personaggio della canzone europea: si tratta di Karel Gott.

Nel 1968, l’Austria inviò in gara all’Eurovision Song Contest un brano di stampo estremamente classico, “Tausend Fenster” (Mille finestre), che non ottenne gran successo nella manifestazione, classificandosi solo tredicesimo. Eppure, la canzone avrebbe meritato maggiore attenzione e maggior fortuna, sia a causa del suo testo, per l’epoca molto particolare, che puntava il dito sulla solitudine e sulla mancanza di comunicazione proprie dell’era moderna, sia per la splendida voce e l’interpretazione molto emozionale di Karel Gott, che la eseguì sul palco. Oggi, purtroppo, quelle mille finestre piangono la scomparsa del loro interprete, che ci ha lasciato a 80 anni dopo una battaglia contro la leucemia.

Karel Gott, in realtà, non era austriaco, ma ceco, essendo nato a Plzeň nel 1939. Tuttavia aveva già ottenuto un ottimo successo anche al di fuori del proprio Paese, specialmente in Austria e Germania.

In Patria era soprannominato “L’Usignolo d’Oro”, dal nome di un celebre concorso canoro che aveva vinto ben quaranta volte. A oggi è il cantante ceco più venduto al mondo, e non si contano i premi che gli sono stati assegnati. Era anche attore cinematografico e televisivo, e la sua carriera, lunga e densa di successi, può essere riassunta in una sola parola: invidiabile.

Con la sua grande voce, affrontava molti generi diversi, e, fra le sue cover, si ricordano “Eloise” di Barry Ryan, “Ja jaká je” (“Sereno è” di Drupi) e “V máji” (“Il mondo” di Jimmy Fontana).

OGAE Italy si unisce al dolore della famiglia e degli amici di Karel Gott e alla commozione della Repubblica Ceca per la scomparsa di questo grande personaggio. Lo ricordiamo ancora una volta con la sua interpretazione di “Tausend Fenster”.