È il momento più atteso dell’anno, quello in cui ascoltiamo per la prima volta le canzoni in gara al Festival di Sanremo e di conseguenza… anche la canzone che ci rappresenterà all’Eurovision Song Contest!
Il regolamento di quest’anno poi è ancora più stringente di quelli del recente passato: chi vince va a Rotterdam, a meno che non abbia preventivamente rinunciato a questa opportunità.
Ecco quindi le nostre pagelle sulle 24 canzoni dei Big, pensando a Rotterdam, come recita il titolo.
Achille Lauro “Me ne frego”: ritmo dance anni 90 con chitarre rock, orecchiabile e immediata, un pezzo che funzionerà in radio. La voce non è il suo punto di forza. Voto 6.5
Alberto Urso “Il Sole ad Est”: romanza tra pop e lirica; la voce farà alzare in piedi l’Ariston. Uno dei favoriti. Voto 7
Anastasio “Rosso di rabbia”: inizio parlato, inciso forte, pezzo contemporaneo che farà strada. Voto 7
Bugo e Morgan “Sincero”: sono tornati gli anni 80, pop piacevolissimo per un duo che funziona. Voto 6.5
Diodato “Fai rumore”: ballata cantata a voce piena che emoziona in un crescendo finale. Voto 8
Elettra Lamborghini “Musica (E il resto scompare)”: reggaeton super orecchiabile con chitarre spagnole. Il tormentone dell’anno. Voto 6
Elodie “Andromeda” dagli autori di “Soldi” (Mahmood per il testo e Dario Dardust Faini per la musica): si sente la firma di Mahmood e di Dardust in un pezzo modernissimo dal gusto internazionale. Il ritornello dance sembra nato per l’euroclub. Voto 8
Enrico Nigiotti “Baciami adesso”: ballata romantica, ritornello immediato e assolo di chitarra elettrica, ma non colpisce. Voto 5.5
Francesco Gabbani “Viceversa”: un pezzo diverso dai suoi precedenti Sanremo, comincia al piano ma diventa incalzante con il fischio nel ritornello e gli intelligenti giochi di parole. Voto 7
Giordana Angi “Come mia madre”: ballata dedicata alla madre che parte piano per esplodere nel ritornello. Bello il graffio della voce. Voto 6.5
Irene Grandi “Finalmente io”: un pezzo ritmato e grintoso, cucito su di lei da Vasco Rossi e Gaetano Curreri, che va dal rock al ritornello orecchiabile. Voto 7
Junior Cally “No grazie”: senza maschera (evviva!) per un rap martellante su base rock, cantato nel ritornello. Funziona Voto 7

Le Vibrazioni “Dov’è”: ballata pop che entra in testa in un attimo grazie al ritornello in cui “dov’è” è ripetuto all’infinito. Voto 6.5
Levante “Tikibombom”: sorpresa piacevolissima, un pezzo sulle diversità in un pop potente per una voce unica. Voto 7.5
Marco Masini “Il confronto”: ballata al piano con un bel ritmo e voce potente anche se ricorda altri pezzi dello stesso Masini. Voto 6
Michele Zarrillo “Nell’estasi o nel fango”: un uptempo che nel ritornello diventa quasi dance, molto orecchiabile. Sorpresa positiva. Voto 7
Paolo Jannacci “Voglio parlarti adesso”: ballata dedicata alla figlia, elegante ma un po’ troppo classica. Voto 6
Piero Pelù “Gigante”: dedica il pezzo al nipotino ma non rinuncia al rock qui molto orecchiabile fino a sfociare nel pop da sigla tv nel ritornello. Voto 6.5
Pinguini Tattici Nucleari “Ringo Starr”: pop commerciale pieno di energia che coniuga il funk con citazioni beatlesiane. Voto 7
Rancore “Eden”: rap dal grande ritmo, si sente la mano di Dardust nel ta-ta-ta del ritornello che ricorda il clap clap di “Soldi”. Voto 7
Raphael Gualazzi “Carioca”: suoni latini e virtuosismi al piano per un pezzo trascinante dal grande impatto anche visivo. Voto 7.5
Riki “Lo sappiamo entrambi”: ballata pop per un pubblico di giovanissimi, voce melodica modificata con effetti vocali. Voto 5.5
Rita Pavone “Niente (Resilienza 74)”: uptempo energico per la grande voce di Rita. Voto 7.5
Tosca “Ho amato tutto”: ballata fin troppo classica valorizzata dalla voce e l’eleganza di Tosca. Voto 6.5
Dopo il primo ascolto anche quest’anno il Festival di Sanremo sembra darci buone carte da giocare per l’Eurovision, che vinca il migliore!