Reynaert, il sole non brilla piùE’ un’annata tragica, estenuante, infarcita di lutti arrivati ben prima di quanto fosse lecito aspettarsi. Per i fans eurovisivi, l’ultimo in ordine di tempo (e vorremmo che fosse l’ultimo in assoluto) si è presentato due giorni fa, con la prematura scomparsa di Joseph Reynaerts, in arte semplicemente Reynaert, rappresentante del Belgio all’Eurovision Song Contest 1988 con “Laissez briller le soleil” (Lasciate brillare il sole). “Complicazioni da Covid-19”, si legge in rete. Aveva sessantacinque anni.

Dal punto di vista musicale, la carriera di Reynaert ha conosciuto pochi momenti di spicco, malgrado la sua voce chiara e gradevole e il suo stile molto particolare. La sua prima affermazione avvenne nel 1978, quando vinse il Festival International de la Chanson Française di Spa con il brano “Cerf-volant”. Dovette però attendere sei anni per incidere un album.

Nel 1988 fu scelto dal Belgio per rappresentare il Paese all’Eurovision Song Contest a Dublino. Il brano, “Laissez briller le soleil”, si distingueva indubbiamente nella marea delle canzoncine orecchiabili in virtù di una linea melodica difficile, che necessitava ben più di un ascolto per essere assimilata, e di un’atmosfera onirica e rarefatta, resa dal modo minore e dal tempo estremamente lento. Il tutto corredato da un testo quasi ermetico che puntava il dito contro le grandi ingiustizie del mondo, ma senza essere specifico o descrittivo. Un cocktail raffinato ma decisamente troppo avanti per i gusti dell’epoca. Non andò, infatti, oltre il diciottesimo posto, a pari merito con il Portogallo di Dora, lasciandosi alle spalle solo la Finlandia e i “nul points” dell’Austria.

Subito dopo il festival, Reynaert assunse la presidenza del Centre Culturel de Soumagne, che ha conservato fino alla morte.

OGAE Italy si unisce al cordoglio della famiglia e degli amici di Reynaert, e lo ricorda ancora una volta con la sua entry eurovisiva, così originale e sottovalutata.