Partiamo subito con ciò che si serve sapere: non tutto è perduto. Come è stato annunciato, sarà un ESC con delle limitazioni, ma pur sempre un ESC con tutti gli eventi previsti, con il pubblico, con i giornalisti, con gli artisti.
Ma ci saranno naturalmente delle restrizioni.
Il pubblico sarà ridotto per dare spazio al distanziamento sociale che prevedere una distanza obbligata di almeno 1,5 metri tra ogni persona presente nell’arena. Questo naturalmente varrà anche per gli artisti, le delegazioni e i giornalisti.
Sono previsti 500 rappresentanti delle varie testate in presenza, a cui si aggiungeranno i 1000 giornalisti da remoto.
Sarà escluso per questa edizione l’Euroclub e anche i meeting tra le varie delegazioni sarà fatto su Zoom, ma si tratta di inezie rispetto alla cancellazione che tutti abbiamo subito.
Dopo essere stati tutti depauperati dell’Eurovision Song Contest, siamo certi di poterlo rivivere nelle sue due semifinali e nel Gran Finale, da Rotterdam, il 18, 20 e 22 maggio, anche se non è mancato il solito anno eurovisivo a cui tutti noi ci siamo aggrappati per non sentirne troppo l’assenza.
La pandemia ha sconvolto tutti i piani e dopo la necessità di annullare l’evento organizzato per il 2020, l’EBU è ricorsa ai ripari.
Con le emittenti ospitanti olandesi NPO, NOS e AVROTROS ha lavorato su 4 scenari di base per poter fronteggiare la situazione, qualunque fosse e comunque ci si prospettava, per evitare, da quel momento per il futuro, di ritrovarsi in condizioni di dover cancellare un anno intero di lavoro, come se nulla fosse.

I quattro scenari sono ormai noti:
SCENARIO A:
L’evento si svolgerà come l’abbiamo sempre conosciuto.
In questa situazione, l’Eurovision Song Contest sarà organizzato come di consueto dall’Ahoy Arena di Rotterdam con 9 spettacoli (comprese le prove generali) in un luogo gremito, con delegazioni e artisti di tutte le emittenti partecipanti e numerose attività a Rotterdam e dintorni.
Uno scenario purtroppo inverosimile in questo periodo. E probabilmente sarà difficile tornare a questo tipo di eventi solo dopo la copertura vaccinale, ma non disperiamo.
SCENARIO B:
Distanza sociale obbligata per pubblico, delegazioni e artisti.
Tutti i presenti all’Eurovision Song Contest di Rotterdam avrebbero bisogno di praticare le distanze sociali e rimanere a 1,5 metri l’uno dall’altro in ogni momento.
Anche in questo caso, ci sarebbero 9 spettacoli, con un pubblico nell’arena, ma con una capacità limitata per consentire il distanziamento sociale.
Le delegazioni di ciascuna emittente partecipante si recheranno a Rotterdam, ma con limiti al numero di persone in ciascuna delegazione e al numero di stampa che possono partecipare. Le attività a Rotterdam e nei dintorni verrebbero adattate di conseguenza.
Se ci sono delegazioni che non possono recarsi a Rotterdam, i loro artisti si esibiranno in ” live-on-tape ” utilizzando una performance registrata.
Questo scenario prevederebbe la riduzione dei posti disponibili tra il pubblico e quindi la necessità di selezione per i possessori dei biglietti acquistati per il 2020, ma validi anche per il 2021.
I titolari di biglietti che non riescono a mantenere i biglietti verranno ovviamente rimborsati dell’intero importo dell’acquisto.
Poiché ci sarà meno capacità per un pubblico negli scenari B e C, gli organizzatori hanno deciso di rimborsare tutti i possessori di biglietti attuali questo mese e in seguito dare loro la possibilità di riacquistare i biglietti per lo stesso spettacolo.
Il numero di biglietti disponibili per ogni spettacolo dipenderà dalle linee guida del governo in materia di allontanamento sociale. Gli organizzatori ci tengono a sottolineare che, se le circostanze lo consentono, ci saranno opportunità di vendere più biglietti in seguito.
“Spingendo la decisione riguardo al pubblico verso, al più tardi a metà aprile, speriamo di poter aprire responsabilmente fino ad accogliere i fan in Ahoy per gli spettacoli di quest’anno”, ha detto Sietse Bakker.
Ed è questo lo scenario che al momento sembra prospettarsi, per quanto ci dobbiamo aspettare un ulteriore aggiornamento il primo marzo, col rischio di scivolare verso lo scenario C.
SCENARIO C:
Un Eurovision Song Contest, dall’Ahoy Arena di Rotterdam, ma nessuna delegazione o artista si recherà a Rotterdam.
I presentatori e gli spettacoli a intervalli saranno ancora in diretta dagli Ahoy.
Le esibizioni di TUTTI i partecipanti saranno “live-on-tape”.
Nella sede saranno messe in atto rigorose misure di salute e sicurezza (inclusi frequenti test COVID).
Sarebbe stato rispettato un protocollo per proteggere l’equipaggio dentro e fuori dal sito.
Ci sarebbero 9 spettacoli (6 prove generali, 2 semifinali e un gran finale), senza pubblico o con un pubblico ridotto per consentire il distanziamento sociale. La capacità finale dipenderà dalle linee guida del governo locale.
Ci saranno attività ridotte nella città di Rotterdam svolte in modo sicuro e responsabile.
SCENARIO D:
Tutto da remoto, senza attività collaterali.
Le esibizioni dei partecipanti proverranno tutte dal proprio paese e saranno riunite negli spettacoli televisivi dall’arena Ahoy di Rotterdam, proprio come abbiamo visto a novembre con lo Junior Eurovision Song Contest. Per fortuna questo scenario sembrerebbe essere escluso.
Per poter avere una vera certezza però dovremo aspettare il primo marzo con una conferma o con il possibile slittamento allo scenario C, che potrebbe riguardare gli artisti, e il pubblico, provenienti da paesi con restrizioni di viaggio. Ma l’incubo è passato!