Eurovision 2021: Fyr & Flamme ci fanno fare un tuffo nel passato.
(foto: Martin Sylvest/Ritzau Scanpix 2021)

In Danimarca la scelta del rappresentante per la prossima edizione dell’Eurovision Song Contest non è stata semplice come si poteva immaginare.

Già prima dell’evento in sé, la finale del Dansk Melodi Grand Prix aveva un vincitore annunciato negli scorsi anni, mentre quest’anno abbiamo dovuto trattenere il fiato più volte, proprio come i cantanti in gara.

La scelta finale è stata totalmente nelle mani del pubblico votante, anche perché la giuria specializzata ha fatto una scrematura proprio in fase di selezione.

È piacevole ascoltare brani in lingua, in una percentuale decisamente alta rispetto agli anni passati e ancora di più sapere che proprio per questo la gara sia risultata aperta fino alla fine.

Per il secondo anno consecutivo lo spettacolo è andato in scena senza pubblico presente.

Non avevamo idea di come potesse sembrare davvero uno spettacolo eseguito esclusivamente a favor di telecamere, fino a quando non è toccato anche a noi col Festival di Sanremo, adesso capiamo un po’ meglio.

Martin Brygmann e Tina Müller annunciano la gara presentando gli 8 artisti finalisti.

La gara si apre con

  1. Chief 1 e Thomas Buttenschøn “Højt Over Skyerne”

Una piacevole canzone sulla scia di quelle che hanno già vinto precedentemente la manifestazione danese, forti anche del fatto che sono molto noti al pubblico danese. Sicuramente la canzone migliore per dare inizio alla finale: ottimista, solare, edificante e che mette immediatamente il buon umore grazie alla sensazione che si divertano per primi loro a cantarla.

  1. Nanna Olivia “Hvileløse Hjerter”

Un bel ritmo, una bellissima voce, un’interessante composizione, ma è il solito Pop Scandinavo. Il fatto che sia in danese le dà quella marcia in più.

  1. The Cosmic Twins “Silver Bullet”

Il sassofono conquista decisamente e non sorprenderebbe se il pubblico li premiasse. Poi arriva un suono marcatamente europop, che fa un po’ il verso all’eurodance anni 80 e 90

  1. Claudia Campagnol “Abracadabra”

Una ballad semplice, tradizionale, ben interpretata da una voce bellissima che non viene valorizzata dal brano stesso. Quando arriva il violino fa sognare se staccato dalla banalità del testo.

  1. Mike Tramp “Everything Is Alright”

Un tardo country rock che sembra voler tirare le somme sulla lunga carriera di Mike Tramp che tra l’altro è già stato rappresentante della Danimarca all’Eurovision Song Contest nel 1978 come frontman dei Mabel.

  1. Fyr & Flamme “Øve Os På Hinanden”

Una sonorità retrò anni 80, ma personalità da vendere. Il brano trasuda energia e combina l’eurodance con lo schlager. La loro forza davanti al pubblico potrebbe essere proprio il fatto che siano molto conosciuti

  1. Emma Nicoline “Står Lige Her”

Lei è probabilmente l’artista con il brano con maggiori possibilità all’Eurovision grazie ad un suono moderno e a un ritornello moderno e trascinante, anche se magari il periodo potrebbe portare a premiare brani con una maggiore propensione alla gioia e all’allegria.

  1. Jean Michel “Beautiful”

Una bella esibizione che potrebbe sorprendere grazie alla notorietà acquisita con X-Factor e al fatto che si rivolga al pubblico più giovane. Però si tratta di un brano pop molto standard, prevedibile con un’ottima produzione. Potrebbe essere il vero Dark Horse della serata.

L’attesa dei risultati è ricca di momenti di ricordo eurovisivo in cui si ripercorrono momento clou e le vittorie danesi.

Dopo l’esibizione degli otto brani finalisti, il pubblico ha fatto sì che a superare il turno siano stati:

Fyr & Flamme

Chief 1 e Thomas Buttenschøn

Jean Michel

I tre finalisiti si riesibiscono per essere rivotati dal pubblico televotante.

Intanto c’è il tempo per l’ospite musicale della serata e si esibisce Andreas Oldbjerg.

Sarebbe stato bello vedere anche Ben & Tan, ma possiamo vederli solo nel ricordo della scorsa finale.

A trionfare sono Fyr & Flamme!

Sarà la prima canzone in danese dal 1997.