Una cosa che non è mai passata in secondo piano, almeno per me che scrivo, è il fatto che il Festival di Sanremo rappresenta la nostra finale nazionale e quindi oggi non avremo solo il vincitore del festival musicale più longevo al mondo, ma anche il nostro rappresentante, colui o colei a cui consegnare le nostre speranze di vittoria a Rotterdam.
Oggi è stata una serata ricca di emozioni, grazie al fatto che prima di scoprire il nostro “Eroe”, abbiamo scoperto anche i vincitori delle finali danese, estone e portoghese.
La serata è stata lunga, un’Odissea piena di momenti interessanti, ma anche di lungaggini evitabili, come ormai ci siamo abituati a vedere in queste sere, e come avviene però ogni anno.
Però per non rendere problematica anche la lettura del resoconto, saltiamo il commento relativo ai brani in gara, ampiamente commentati nelle serate precedenti con il doppio punto di vista.
Ad aprire la serata è stata la Banda della Marina Militare con l’Inno di Mameli, per poi passare al riepilogo dei codici per poter votare.
La scaletta è ricca, ma partiamo subito con la gara e sul palco arriva Ghemon a cui fa subito seguito Gaia.
Ancora una volta la presenza di Irama, terzo campione in gara, è affidata alla sua ultima prova prima della quarantena cautelare a cui si è dovuti ricorrere per la positività di due membri del suo staff.
Al termine dell’esibizione di Irama la gara corre velocissima e abbiamo già sul palco Gio Evan.
Una sorpresa dopo averlo visto per 3 serate di fila in una mise sbarazzina, oggi si presenta da gran soirée e spiazza, visivamente parlando.
Dopo un inizio della gara folgorante, arriva Fiorello, sempre in modalità canterina, ma facendo un doveroso tributo a Little Tony.
La serata torna ai suoi ritmi e sul palco arriva il favorito alla vittoria, essere saldo al primo posto nella classifica generale a seguito di tre votazioni.
Il suo brano è effettivamente una bella ballad e all’Eurovision potrebbe fare bene.
Si procede con Fulminacci prima di essere interrotti dall’ingresso di Ibrahimović.
Insieme lanciano Francesco Renga a cui seguono gli Extraliscio con Davide Toffolo, veri guilty pleasure, che (e non lo nascondo) secondo me starebbero benissimo a Rotterdam.
Arriva sul palco la primadonna della serata: Serena Rossi.
Come potevamo non vedere anche la sua esibizione?
Per fortuna è piacevole e non ruba troppo tempo alla scaletta e arrivano Colapesce e Dimartino.
È un crescendo anche la loro esibizione e finalmente conosciamo il nome della pattinatrice: Paola Fraschini.
Siamo già alla decima esibizione.
Arriva Malika Ayane, raggiante ed elegante come sempre.
Torna Fiorello, ma senza cantare.
Sul palco vediamo Francesca Michielin e Fedez. Lui sempre emozionato e teso, sembra che quel palco lo spaventi.
Uno dei momenti più attesi dell’intera edizione:
Ornella Vanoni riempie il palco con il suo carisma e intona un medley con Una ragione di più, La musica è finita, Mi sono innamorato di te e Domani è un altro giorno.
Questi sì che sono schiaffi morali a chi si concentra solo sui giovani, senza pensare a chi ha fatto la storia.
Al termine del medley arriva anche Francesco Gabbani, con cui intona Un sorriso dentro al pianto, brano che lui ha scritto per Ornella.
Dopo questo bellissimo momento sul palco arriva Willie Peyote e… mai dire mai!
Mancava il monologo di Ibrahimović.
Dopo Ibra viene accolta Tecla Insolia, seconda classificata tra i giovani nel 2020, ma in questa occasione presente in qualità di attrice, protagonista della fiction dedicata alla storia di Nada.
È proprio lei a presentare Orietta Berti, l’unica ad essere sempre stata impeccabile nell’intonazione in queste 5 serate.
Continua la gara con Arisa e la sua intensa interpretazione.
Giovanna Botteri, volto simbolo dell’informazione, porta un monologo su questo ultimo anno a cui segue il quindicesimo artista in gara.
Arriva Bugo che si esibisce finalmente in finale, dopo la difficile esperienza della scorsa edizione.
È il momento di Fiorello che torna sul palco e viene premiato con il Premio Città di Sanremo.
Si torna alla gara con la grinta dei Måneskin che con la forza del brano e quella visiva dei loro look, sono stati tra i protagonisti di questa edizione.
Torna anche Achille Lauro, con un quadro dedicato agli esseri umani e con tutta la sua sobrietà possibile, accompagnato solo dalla sua voce, interpreta C’est la vie, prima di mostrare le ferite che un linguaggio critico ma non costruttivo lasciano anche su un artista che sembra non essere colpito da nulla. Ad accompagnarlo Giacomo Castellana.
Madame arriva sul palco con un velo da sposa per accompagnare la sua voce.
Le Olimpiadi e le Paraolimpiadi invernali Milano/Cortina 2026 vengono presentate con il lancio della scelta del logo con la presenza di Alberto Tomba e Federica Pellegrini.
Insieme presentano La Rappresentante di Lista con veronica che riempie tutto il palco, pur restando ferma questa volta.
La gara si ferma per accogliere uno dei più apprezzati cantanti italiani nel mondo: arriva Umberto Tozzi con Dimentica dimentica e un medley che unisce Ti amo, Stella stai, Tu e Gloria.
Finalmente arriva lo spost della prossima edizione dell’Eurovision Song Contest!
Riprende la gara con Annalisa, elegantissima nella sua esibizione, a cui seguono i Coma_Cose per la prima volta non in pendant e Lo Stato Sociale con la loro divertente esibizione.
Senza interruzione per la gara, è la volta di Random, coloratissimo e nella sua esibizione migliore in queste serate;
Max Gazzè affronta la sua finale nelle vesti di Gazzé, secondo quanto dice la sua giacca, ma poi sotto sotto nasconde Superman e dirige l’orchestra per la chiusura del suo brano.
Noemi interpreta magistralmente la sua Glicine, in un abito che la illumina nella sua bellezza eterea
Mancano solo Fasma e Aiello e potremo conoscere il nome del vincitore e, soprattutto, del nostro prossimo rappresentante all’Eurovision Song Contest.
Prima di mostrare la classifica c’è tempo per riascoltare Gaudiano con la canzone che l’ha visto trionfare tra i giovani.
C’è tempo anche per le coreografie dei ragazzi della Urban Theory
Ed ecco la classifica generale, data dalla somma della demoscopica della prima esibizione, dell’orchestra per la serata cover, la sala stampa per la seconda esibizione e il televoto per la serata finale.
26 – Random
25 – Aiello
24 – Bugo
23 – Gio Evan
22 – Francesco Renga
21 – Ghemon
20 – Coma_Cose
19 – Gaia
18 – Fasma
17 – Max Gazzé
16 – Fulminacci
15 – Malika Ayane
14 – Noemi
13 – Lo Stato Sociale
12 – Extraliscio con Davide Toffolo
11 – La Rappresentante di lista
10 – Arisa
9 – Orietta Berti
8 – Madame
7 – Annalisa
6 – Willie Peyote
5 – Irama
4 – Colapesce e Dimartino
La finalissima a tre vedrà
Ermal Meta
Francesca Michielin e Fedez
Måneskin
al rush finale in cui tornano a votare la Giuria demoscopica, la sala stampa e il televoto.
Per riempire l’attesa vengono accolti Michele Zarrillo, Paolo Vallesi e Riccardo Fogli con un medley di loro successi.
Prima dello svelamento del podio una magnifica esibizione di Dardust, degna di un Interval Act all’Eurovision Song Contest.
Sul palco arrivano i tre finialisti mentre vengono assegnati i premi collaterali:
Il premio della critica Mia Martini va a Willie Peyote.
Il premio Lucio Dalla, assegnato dalla Sala Stampa va a Colapesce e Dimartino.
il premio al Miglior testo dedicato a Sergio Bardotti va a Madame.
Il premio per la miglior composizione musicale Giancarlo Bigazzi viene invece assegnato a Ermal Meta.
Ermal Meta si prende anche il gradino più basso del podio e sfuma la seconda partecipazione all’Eurovision per lui.
L’Argento viene conquistato da Francesca Michielin con Fedez, che hanno rimontato grazie al televoto.
A trionfare sono i Måneskin che conquistano anche il 53,7% al televoto.
Sapranno tenere alta la bandiera italiana anche all’Ahoy Arena di Rotterdam!