Eurovision 2021: il governo olandese conferma la presenza del pubblico
Mahmood e il team di Ogae Italy in presenza a Tel Aviv nel 2019

Il governo olandese ha confermato che l’edizione 2021 dell’Eurovision Song Contest si svolgerà in presenza di un pubblico limitato.

Dopo un primo annuncio il mese scorso, purtroppo poi messo in discussione dall’andamento non certo felice della pandemia, l’EBU e la televisione olandese avevano quasi abbandonato il progetto e ogni speranza di avere all’interno della Ahoy Arena di Rotterdam un pubblico festoso.

Fortunatamente il governo olandese non si è dato per vinto ed ha continuato a lavorare al progetto; l’Eurovision Song Contest  sarà seguito nei live da circa 3500 spettatori tutti tamponati, tracciati, protetti, seduti e distanziati a dovere.

Questo grazie anche ai recenti esperimenti fatti dalla stessa Olanda e dalla Spagna dove 5000 persone hanno assistito ad un concerto a Barcellona che come risultato ha dato 6 positivi 4 dei quali infettati altrove.

L’Executive Supervisor dell’Eurovision Martin Österdahl ha dichiarato: “Siamo felicissimi che il governo olandese abbia preso questa decisione… Sicuramente la presenza del pubblico renderà il tutto molto gratificante per gli artisti e gli addetti ai lavori e la loro energia verrà trasmessa anche ai telespettatori da casa…”.

Eurovision 2021: il governo olandese conferma la presenza del pubblico
L’Ahoy Arena di Rotterdam pronta per lo spettacolo

E sicuramente per gli artisti il fatto di esibirsi di fronte ad un pubblico di 3500 persone sarà davvero gratificante.

Quest’anno la vera vittoria sarà essere su quel palco di fronte a 3500 persone, sentire l’emozione di un pubblico che partecipa attivamente alla propria esibizione.

Un pubblico che urla, applaude e balla andando “fuori di testa”!

Per i telespettatori da casa sarà davvero emozionante e ci trasporterà in una dimensione di quasi normalità.

L’Eurovision Song Contest 2021 diventerà un importante simbolo di speranza e ripresa della vita normale che da troppo tempo ci siamo dimenticati. Forse solo per una settimana, forse realmente qualcosa cambierà, nell’attesa non vediamo l’ora di sentire gli applausi e le urla dell’intera Europa unita sotto una stessa bandiera che non ha né confini e né discriminazioni: la musica.