Rispetto agli altri Paesi della stessa area, la Bulgaria non ha mostrato interesse nella gara eurovisiva fino al momento del debutto, avvenuto nel 2005.
Inizialmente la BNT, televisione nazionale bulgara, ha optato per la scelta del rappresentante attraverso una selezione nazionale, mentre dal 2016 ad occuparsi del rappresentante all’Eurovision Song Contest è una commissione interna che, con decisioni oculate, ha reso la Bulgaria competitiva tanto da poter puntare alla vittoria, che a tutti gli effetti ancora manca.
In realtà sono poche anche le qualificazioni alla serata finale, centrate solo nel 2007 e, in una sorta di rinascita, dal 2016 al 2018, in maniera consecutiva.
Nel 2005 la BNT ha dato vita al format “EuroBGVision” che prevedeva due sole fasi: una semifinale con 24 brani che venivano dimezzati per la finale successiva.
Già dalle fasi che precedono il debutto, c’è quella dose di sano “Drama” interno che serve per puntare i fari e l’attenzione sulla manifestazione. Infatti Slavi Trifonov e Sofi Marinova, finalisti in questa prima selezione nazionale, si rifiutarono di esibirsi polemizzando sul fatto che secondo loro tutta la serata finale fosse stata impostata per favorire i Kaffe, che a tutti gli effetti vinsero al televoto e gareggiarono a Kiev con “Lorraine” che purtroppo si ferma all’ultimo posto in semifinale.
Ci riprovano nel 2006, confermando anche il format della selezione nazionale che ha visto il trionfo di Mariana Popova con “Let me cry”. Sul palco di Atene migliora la posizione in classifica, ma l’esito finale prevede comunque la mancata qualificazione alla finale.
Per il 2007 la selezione nazionale cambia volto, pur apparendo inalterata nella finale.
A partire dal titolo della competizione, che diventa “Pesen Na Evrovizija”, le variazioni appaiono quasi impercettibili: la semifinale non ha più 24 contendenti, bensì 18 di cui 9 alla fase finale, che si vanno a sommare ai 3 pre-qualificati. A vincere è il duo folk composto da Elica Todorova e Stojan Jankulov, anche autori di “Water (Voda)” che ha permesso alla Bulgaria di raggiungere per la prima volta la fase finale, ottenendo anche la quinta posizione.
Nonostante il successo della selezione nazionale ideata in quel modo, si torna al collaudato “EurovisionBGVision” con una modifica del format: non più due sole serate, ma cinque. Prima 3 quarti di finale, poi la semifinale e infine la finale.
Detta così sembra comunque relativamente semplice, ma non è così.
Infatti le 56 canzoni presenti nei quarti non sono state ugualmente divise, avendo quindi una suddivisione anomala, con 19, 20 e 17 brani per ognuna delle serate. Tra queste, 3 per ogni sera sono poi arrivate alla fase successiva, dove si sono aggiunte ad altre 9 canzoni, 5 delle quali scartate inizialmente durante i quarti di finale, altre 4 invece recuperate tra quelle presentante sul finire del 2007.
Come per l’anno precedente, la finale vede 9 qualificati dalla semifinale e 3 pre-qualificati.
Prima della finale però scoppia un piccolo casus belli: Stoyan Royanov è costretto al ritiro poiché la canzone con cui ha partecipato alla selezione è stata eseguita in pubblico prima della data limite, per cui viene sostituito da Vlado e Svetlio.
Al termine di questa strana selezione, a spuntarla sono Deep Zone e DJ Balthazar che, con “DJ, take me away” portano la discoteca sul palco di Belgrado, senza però riuscire a centrare l’accesso in finale.
Per il 2009 la BNT decide di mescolare ancor di più le carte creando due format diversi che hanno come obiettivo quello di cercare il rappresentante bulgaro a Mosca.
Viene quindi creata prima una sorta di Talent Show, “Be a Star”, in cui, dopo 9 manche e 3 finali mensili, sono stati selezionati i partecipanti alla fase successiva, semplicemente chiamata “Euroviziya 2009”, che si è svolta in due serate: una semifinale con 18 brani, di cui 9 proveniente da “Be a Star” e 9 selezionati da una giuria di esperti. Di questi 18 brani, 9 accedono alla finale, a cui si sommano tre brani pre-qualificati.
Dopo questa lunghissima serie di qualificazione, a strappare il biglietto per l’Eurovision è Krassimir Avramov con “Illusion” che però ferma la sua corsa in semifinale.
Dopo questi ingenti sforzi produttivi, la BNT decide di semplificare un po’ le cose e seleziona internamente il cantante, optando per Miro, che aveva tentato la partecipazione nel 2007 come componente dei KariZma. Una volta deciso l’interprete, la palla è passata al pubblico che ha potuto selezionare il brano nel corso della finale nazionale “Evrovizija 2010”, durante la quale sono stati eseguiti da Miro cinque brani e tra questi a spuntarla è stato “Angel si ti” che purtroppo aggiunge una mancata qualificazione a quelle già collezionate.
Per il 2011 è stato deciso un nuovo cambio del format di selezione, per quanto non troppo dissimile rispetto a quelli precedenti.
Infatti dopo una iniziale scrematura delle proposte, una giuria composta da esperti, ha selezionato 22 brani, di cui 3 poi ritirati dal concorso senza ragioni note. La serata finale ha quindi visto 19 artisti gareggiare e il pubblico questa volta non ha avuto il totale potere decisionale, in quanto è stato introdotto anche il voto della giuria selezionatrice. A vincere è stata Poli Genova, già presa in considerazione per la selezione interna del 2010, con “Na Inat” che si ferma in semifinale, ma avvicinandosi alla qualificazione.
Una nuova forma di selezione è proposta dalla BNT per il 2012.
“Bylgarskata pesen za Evrovizja 2012” torna alle origini, con una semplice semifinale e una finale.
22 brani in gara nella semifinale, con il più votato dalle giurie e il più votato dal pubblico, indipendentemente dal giudizio della controparte, accedono alla finale, mentre le altre 10 canzoni in gara vengono selezionate con la combinazione dei voti tra televoto e giuria.
A vincere la selezione nazionale è Sofi Marinova, che aveva tentato di salire sul palco eurovisivo altre 3 volte prima, ma “Love Unlimited” non riesce a qualificarsi per la regola del “Tiebreak”. In pratica in semifinale ci sono stati du Paesi ad aver ottenuto lo stesso punteggio, la Bulgaria e la Norvegia. A passare il turno, dunque, è stato il Paese che ha ottenuto punti da un numero maggiore di Paesi. La Norvegia è andato a punti per 11 Paesi, mentre la Bulgaria per 10.
Per il 2013 torna una selezione ibrida: l’artista viene scelto internamente, mentre una finale nazionale porta alla canzone che sarà interpretata sul palco eurovisivo. Si tratta di Elica Todorova e Stojan Jankulov, già rappresentanti per la Bulgaria nel 2007 e unici, fino a quel momento, a qualificarsi per la serata finale.
Come nel 2010, sono 5 i brani tra cui la giuria e il pubblico possono decidere. La scelta ricade su “Kismet” per una prelazione da parte dei voti del televoto rispetto a quelli della giuria, dato che il brano risulta essere vincitore parimerito con “Samo Shampioni”.
Pochi giorni dopo viene annunciata la sostituzione del brano poiché uno degli autori non garantisce il diritto d’autore all’emittente che è quindi costretta a optare per il secondo classificato ufficiale. Anche in questo caso, la qualificazione è mancata, per il sesto anno consecutivo, su 9 partecipazioni.
A causa di una grave crisi finanziaria dell’emittente, il 22 novembre del 2013 viene annunciato il ritiro dalla manifestazione per l’edizione successiva.
Il 15 settembre del 2014 la Bulgaria presenta la manifestazione di interesse per il rientro in gara, ma a causa della situazione economica e politica del Paese, la presenza non è stata data per certa. L’EBU ha concesso una proroga per l’iscrizione al concorso, ma il 18 dicembre 2014 è stato ufficializzato il mancato ritorno in gara anche per l’edizione del 2015.
Nel novembre 2015 viene confermato il ritorno in gara della Bulgaria che abbandona le selezioni nazionali e punta sulle scelte interne. Ad essere selezionata è Poli Genova che era già salita sul palco nel 2011 senza però riuscire a strappare la qualificazione per la serata finale. Il suo brano “If love was a crime” conquista il pubblico e le giurie, fino a raggiungere la quarta posizione in finale, seconda qualificazione nella storia bulgara e seconda top5. Buona parte della presa sul pubblico può essere attribuita anche alla massiccia presenza di Poli Genova in tutti i Pre-Party organizzati in giro per l’Europa, che ha contribuito a rafforzare l’opinione degli ascoltatori.
Visto l’ottimo risultato ottenuto con una selezione interna, la BNT ha ripetuto la decisione di una scelta interna. Kristian Kostov è il primo cantante nato nel 2000 in gara ed è stato selezionato internamente con il brano “Beautiful Mess” che ha vinto la sua semifinale ottenendo 403 punti, il punteggio più elevato mai raggiunto in una semifinale. Proprio questo grande successo ha lasciato un po’ l’amaro in bocca quando durante il voting il brano bulgaro ha dovuto cedere all’egemonia portoghese pur incassando ben 615 punti.
Anche nel 2018 l’emittente bulgara opta per una selezione interna e punta sul gruppo EQUINOX, nati appositamente per poter partecipare all’Eurovision, unendo 5 voci soliste, 3 bulgare (Zhana Bergendorff, Georgi Simeonov e Vlado Mihailov) e due statunitensi (Johnny Manuel e Trey Campbell). Anche in questo caso il brano è stato composto dal team cantautorale “Symphonics International”, com’era già successo nel 2016 e nel 2017.
Anche in questo caso la qualificazione è stata facile, per quanto la posizione finale non ha continuato la scia perfetta, fermandosi al 14° posto.
Il 2019 la Bulgaria ha dovuto fare i conti con un nuovo stop. Dopo aver presentato una domanda preliminare di iscrizione, ha dovuto annunciare il ritiro per cause economiche, ma già per l’edizione del 2020 era pronta al rientro, annunciando la rappresentante, selezionata internamente, già a novembre 2019.
La scelta dell’artista è caduta su Victoria, nota per aver partecipato ad X-Factor pur essendosi fermata in sesta posizione. Il 7 marzo 2020 è stata presentata la magnetica “Tears Getting Sober”, scritta dallo stesso team autoriale che ha contribuito al successo bulgaro delle ultime edizioni.
Victoria era tra le favorite prima che l’edizione del 2020 fosse cancellata.
L’annullamento della gara non ha però torto alla giovanissima cantante bulgara la possibilità di esibirsi a Rotterdam, per quanto questa volta non sia data tra favorite, non sembra che “Growing up is getting old” possa avere problemi per la qualificazione.
Col il tempo la Bulgaria ha acquistato credibilità e crede sempre più nella manifestazione, investendo e facendo ottime scelte spingendo soprattutto giovani artisti con grandissime potenzialità al successo.
In attesa di poterci godere l’evento, riascoltiamo i brani che sono stati proposti dalla Bulgaria all’Eurovision Song Contest.