Ebbene sì, l’Italia è sicuramente il paese che in fatto di scelta delle proprie canzoni rappresentanti è il meno eurovisivo.
L’Italia a differenza degli altri paesi in gara, non ha un apposito festival oppure una commissione che sceglie l’artista e la relativa canzone ma fa riferimento al Festival di Sanremo.
Sanremo non è propriamente una selezione nazionale per l’Eurovision come può essere il Melodifestivalen svedese, il Dansk Melodi danese o il C’est Vous Qui Décidez francese.
Il Festival di Sanremo esiste ancora prima della competizione europea della quale è il padre o la madre che dir si voglia.
Dal 2015 il vincitore sanremese ha l’occasione di rappresentare l’Italia, cosa che ovviamente non si lascia sfuggire.
Di conseguenza la canzone italiana è solamente la vincitrice del Festival, non viene scelta con lo specifico scopo di gareggiare in Europa.
Come esistono le canzoni per Sanremo, esistono anche le canzoni per l’Eurovision.
Alcuni dei parametri fondamentali per costruire la canzone eurovisiva perfetta, anche se ultimamente iniziano a vacillare, sono l’uso dell’inglese, l’orecchiabilità al primo ascolto, la coreografia studiata ad hoc, la presentazione con effetto “wow”, la canzone possibilmente up-tempo con ballerini annessi.
L’Italia invece che fa? Nulla, porta semplicemente in gara la canzone vincitrice del Festival, che sia lenta, ritmata, ballabile o meno.
Il risultato? Molto buono! Anzi di più! A quanto pare la canzone italiana viene apprezzata proprio per questo motivo.
Ogni anno dal 2011 l’Italia ha sempre portato in gara un genere diverso: jazz, soul, ballata classica, pop-rock, popera, ballata ritmata, up-tempo, pop ritmato, trap e rock.
Cosa manca? Il rap? La dance? Chissà… magari per il 2022?
Ma ripercorriamo sommariamente la scelta delle canzoni italiane dal nostro ritorno in gara nel 2011.

Dopo un lunghissimo periodo di assenza durato per ben 17 anni (con la sola fortunata parentesi nel 1997), la RAI decide di partecipare nuovamente all’Eurovision e nel 2011 si fa rappresentare dal vincitore di Sanremo Giovani Raphael Gualazzi.
Con “Follia d’amore” il cantante marchigiano segna il ritorno in gara dell’Italia col botto! Conquista infatti uno spettacolare secondo posto grazie alle votazioni delle giurie di esperti che ovviamente premiano la qualità della proposta italiana classificandolo al primo posto.
Il televoto è un po’ più tiepido perché ovviamente la canzone non è propriamente commerciale ma riesce comunque a conquistare un dignitoso undicesimo posto.
I maligni dicono che il successo di “Follia d’amore” sia stato dato all’Italia come “Premio di bentornato” ma, a nostro avviso, la qualità della proposta italiana e la bravura di Raphael Gualazzi hanno fatto la differenza.

L’anno dopo una scintillante Nina Zilli conquista il nono posto con una versione bilingue di “L’amore è femmina”.
Terza per le giurie ma solamente diciassettesima per il televoto che, molto probabilmente, non ha gradito l’uso dell’inglese e il look troppo simile ad Amy Winehouse che le è valso l’appellativo di “Am-atriciana Winehouse” datole da alcuni commentatori burloni.
La prima scelta italiana però sarebbe stata “Per sempre”, il brano portato dalla Zilli a Sanremo, come annunciato sul sito dell’EBU Eurovision.tv.
Ma all’ultimo momento, nonostante durante un firma copie la stessa cantante ci confermò che avrebbe gareggiato con la canzone sanremese, il brano viene inspiegabilmente cambiato con il nostro grande rammarico.
Poco male, “L’amore è femmina” diventa subito una delle canzoni favorite dagli eurofans europei ed anche dai bookmakers.

Nel 2013 ritorna in gara la canzone vincitrice del Festival di Sanremo. Con “L’essenziale” Marco Mengoni conferma il trend positivo dell’Italia classificandosi al settimo posto.
Grazie ad una performance lineare e per l’appunto essenziale, il cantante di Ronciglione guadagna il decimo posto al televoto e l’ottavo per le giurie.
A dir la verità, la scelta di Mengoni come rappresentante non è propriamente legata al Festival.
La RAI aveva già preso accordi con la sua casa discografica per l’eventuale partecipazione.
Il destino ha voluto che poi il cantante vincesse anche il Festival di Sanremo.

Nel 2014 la RAI decide di cambiare metodo di selezione e invita direttamente Emma a rappresentare l’Italia a Copenaghen.
Emma decide di portare in gara “La mia città”, l’unico brano inedito del suo ultimo album.
Purtroppo la scelta non è delle migliori e “La mia città” conquista solamente il ventunesimo posto nonostante l’entusiasmo e l’impegno con i quali la cantante salentina affronta la partecipazione.
Diciannovesima al televoto e ventunesima per le giurie non sono un risultato propriamente esaltante ma, molto probabilmente, è la dimostrazione che forse l’Europa non è ancora pronta ad un Italia rock.

Finalmente nel 2015 la partecipazione italiana all’Eurovision viene espressamente messa nel regolamento del Festival e i primi a beneficiarne sono i ragazzi del trio Il Volo che con “Grande amore” conquistano il terzo posto a Vienna.
Sesti per le giurie ma primi al televoto, i tre cantanti danno una grande spinta alla loro carriera europea dopo avere spopolato nel resto del mondo.
Il primo posto al televoto è ancora oggi il più grande risultato in termini di voti ricevuti da quando quest’ultimo è stato introdotto.
L’esibizione di “Grande amore” è la più applaudita e sostenuta dagli spettatori della Wiener Stadthalle ma le giurie non ne restano particolarmente colpite probabilmente perché considerano la canzone troppo italiana e classica.

L’anno seguente il vincitore del Festival non accetta di partecipare all’Eurovision e di conseguenza la RAI decide di assegnare il ruolo di rappresentante al secondo classificato.
Il gruppo degli Stadio infatti decide di rinunciare alla partecipazione a favore della seconda classificata Francesca Michielin che accetta di buon grado il ruolo di rappresentante.
Dopo aver valutato alcune canzoni dell’album appena uscito, Francesca decide di portare in gara “Nessun grado di separazione” che si classifica al sedicesimo posto.
Inspiegabile questo risultato vista la bellezza della canzone e la sentita interpretazione di Francesca che si classifica tredicesima per le giurie e diciottesima per il televoto.
Dall’anno successivo tutti i vincitori del Festival di Sanremo accetteranno l’invito di partecipare all’Eurovision. Ma ne parleremo nel nostro prossimo articolo.
Stay tuned!