Oh mamma, che Junior Eurovision Song Contest!
Cristina e Alessandro con il vincitore Lissandro

Oh mamma, che Junior Eurovision Song Contest!

E’ passata una settimana dal Junior Eurovision Song Contest 2022, la vittoria di Lissandro è entrata nell’albo d’oro della manifestazione, i dati d’ascolto (trionfali, per la RAI) sono stati registrati e, come si dice, “la musica è finita” mentre qualche manifesto ancora resiste per le strade di Yerevan.

E’ il momento di fare un riassunto e un bilancio di tutto quello che abbiamo visto e vissuto in questi pochi e brevissimi giorni in cui l’Armenia ci ha ospitati.

Purtroppo non ci è stato possibile, per problemi tecnici del sito, seguire e riportare in diretta quello che è successo in sala stampa.

A ciò vanno aggiunti problemi personali e logistici che ci hanno permesso di arrivare sul posto solo il giorno prima dello show.

Anche per questo abbiamo potuto realizzare pochissime interviste, che trovate sul nostro canale YouTube.

Oh mamma, che Junior Eurovision Song Contest!
Ogae Italy alla Karen Demirchyan Sports and Concerts Complex

Ed è stata sicuramente una perdita, perché mai come quest’anno cantanti e canzoni erano interessanti, vari e coinvolgenti.

Molteplici generi musicali

Dalla nostra amata Malta all’irlandesina con lo stesso cognome di John Lennon, dalla ballerina serba al rocker portoghese, moltissime sono le interviste che avremmo voluto portare a termine.

Ma è anche giusto capire che già dal giorno precedente lo show i cantanti hanno il diritto e il dovere di concentrarsi sulla loro esibizione.

E trattandosi di bambini, di affrontarla con rilassatezza e divertimento, come un gioco e non come una sfida o un lavoro.

E’ quello che ha fatto la nostra Chanel Dilecta, tranquilla e rilassata in ogni momento.

Sempre col sorriso sulle labbra, pacata ed educata, Chanel ha incantato tutti con la sua simpatia e con la sua voce precisa, netta e ottimamente impostata.

Sinceramente, da un’esibizione solare come la sua ci saremmo aspettati un risultato migliore, considerando anche il fatto che il ritornello della sua canzone, contagioso e catchy, era sulla bocca di tutti in sala stampa e davanti all’entrata dell’Arena Karen Demirchan.

La grafica pop alla Roy Lichtenstein e i colori forti mettevano allegria, e Chanel ha dato un’ottima esecuzione.

Non sempre si può arrivare in alto, ma a noi resta la soddisfazione di avere presentato un’ottima artista e una delle canzoni più coinvolgenti di questa edizione.

Il genere “rétro” ha vinto

Prendendo in considerazione la classifica, la prima impressione che si ha è quella di una spiccata preferenza per il genere “rétro”.

Se il vincitore, il dinamico e simpaticissimo scricciolo italo-francese di nome Lissandro, ha eseguito un fortissimo rockabilly anni 50-60 ricordando da vicino Johnny Halliday, la bravissima Nare, che ha portato l’Armenia a sfiorare la doppietta, ci ha ricordato le discoteche degli anni 70 con il suo brano ritmato e i ballerini con le palle stroboscopiche in testa.

Oh mamma, che Junior Eurovision Song Contest!
Alessandro e Cristina con la nostra rappresentante Chanel Dilecta

Bisogna arrivare al terzo posto della Georgia, con Mariam Bigvava, per trovare qualcosa di più contemporaneo (e, bisogna dire, estremamente coraggioso, nel più puro stile georgiano).

Un altro fatto che ci sembra importante sottolineare è la vittoria di un interprete e di una canzone veramente diretti ai bambini.

Il che segna una svolta rispetto agli anni precedenti, nei quali le vittorie sono state quasi sempre appannaggio di cantanti e brani più adatti all’Eurovision dei grandi che a quello dei bambini.

Questo potrebbe portare a un diverso approccio da parte dei Paesi partecipanti, ma potremo verificarlo solo fra parecchi mesi.

Quest’anno le canzoni “mature” resistono, e comprendono, oltre alle già citate Armenia e Georgia, anche il Regno Unito (una piccola Gwen Stefani) e l’Ucraina.

“Rock’n’roll never dies”

Un discorso a parte merita il Portogallo, al quale Nicolas Alves ha regalato il miglior risultato di sempre, un onorevole ottavo posto.

Pian piano (un buon precedente, lo scorso anno, è stata la nostra Elisabetta Lizza) il rock sta conquistando anche il Junior Eurovision Song Contest, e bisogna dire che se lo fa con rockers come Nicolas non si può che esserne soddisfatti.

Osare è sempre la tattica migliore, e il Portogallo l’ha pienamente dimostrato, con un ragazzo che potrebbe presto riempire i palasport.

Oh mamma, che Junior Eurovision Song Contest!
Alessandro e Cristina con Vincenzo Cantiello, il vincitore italiano dello Junior Eurovision 2014 e ospite della serata

Sul versante delle canzoni puramente per bambini, deliziosa l’Olanda con Luna e la sua festa, che comprende anche parole in italiano e che non trasmette altro che una semplice, sana allegria.

Incantevole il carillon serbo, che non ha avuto purtroppo grande fortuna, malgrado la dolcezza della musica e della cantante/ballerina.

La Macedonia del Nord ha presentato un simpatico e ritmato tormentone passato però quasi inosservato e la Spagna un pezzo “classicamente spagnolo” ma che in qualche modo mancava un po’ di mordente.

Poca importanza alla stampa

Dal punto di vista dell’organizzazione, notiamo purtroppo un certo calo di attenzione da parte dei media in generale, che si riflette nella più avara concessione di accrediti.

Un peccato, visto che i fan media sono da sempre quelli che danno la spinta maggiore a queste manifestazioni, e una maggiore motivazione per la stampa si tradurrebbe sicuramente in un aumento di popolarità per il concorso e per i partecipanti.

Oh mamma, che Junior Eurovision Song Contest!
Alessandro e Cristina con lo spagnolo Carlos Higes

Il Junior Eurovision Song Contest è uno spettacolo che merita attenzione.

A chi ancora esprime perplessità verso “i bambini che cantano”, posso dire che anch’io, fino a qualche anno fa, ero scettica: prima di lasciarmi catturare da questo mondo meraviglioso dove i piccoli cantanti non fanno che divertirsi ed esprimere la voglia di un mondo fatto solo di sorrisi e tanta gioia.

Se proviamo a ripensare alla nostra infanzia, molto probabilmente ci rivedremo in loro, piccoli protagonisti proiettati verso il futuro.

Noi auguriamo a tutti loro un futuro meraviglioso. Intanto, fra un anno ci ritroveremo in Francia, e, a quanto ci è parso di capire, molto probabilmente a Parigi… Champagne!

Ecco la nostra intervista al vincitore!