Morandi-Raneri-Albano: i tre tenori eurovisivi della musica italiana
Se ancora in giro esisteva qualche residuo di quelle facili ironie che bollano come “vecchi” e “pensionati” i grandi interpreti della nostra musica italiana, ieri sera tali residui sono stati spazzati tutti via, con l’esaltante esibizione dei tre grandissimi Gianni Morandi, Massimo Ranieri e Albano, che hanno infiammato il palco dell’Ariston trasmettendo la loro gioia e la loro energia a tutta Italia, e oltre.
Del resto, non siamo nuovi a “sorprese” di questo genere: qualcuno per caso ricorda la sufficienza con cui la maggior parte degli italiani accolse la partecipazione di Massimo Ranieri al Festival del 1988, e lo stupore positivo che seguì la sua prima interpretazione di “Perdere l’amore”, conducendolo poi fino alla vittoria? Ecco, quindi dovremmo avere bene imparato la lezione: nel mondo della musica non esistono “vecchi” e “giovani”, solo bravura e sentimento.
La bellissima esibizione di ieri sera, con tre grandissime star della musica italiana ed eurovisiva, ha lasciato tutti commossi, ma non di quella commozione venata di sottile pena per tre nomi un po’ “passati”: al contrario, di affetto e rispetto per tre leoni che ancora ruggiscono con forza e gioia.
Canzoni senza età
Gianni Morandi: “Occhi di ragazza”, 1970. Massimo Ranieri: “L’amore è un attimo”, 1971 e “Chi sarà con te”, 1973. Albano, con l’allora moglie Romina Power, “Noi lo rivivremo di nuovo”, 1976, e “Magic oh Magic”, 1985, nonché corista di Jane Bogaert per la Svizzera nel 2000. Un medagliere congiunto praticamente irraggiungibile per qualsiasi altro Paese eurovisivo: e ieri sera, sul palco dell’Ariston, hanno portato tutta la loro storia musicale e la loro affinità, deliziando il pubblico eurovisivo e non solo, ovviamente.
Brani che hanno fatto la storia della musica italiana, ma anche tre momenti di particolare emozione, legati a fasi difficili delle loro vite: la rinascita artistica di Ranieri con “Perdere l’amore”, quella di Morandi con “Uno su mille”, e la vicenda umana di Albano con “È la mia vita”. Pagine della loro vita, della vita di tutti, in cui chiunque si può riconoscere e dalle quali possiamo trarre ispirazione.
Ora, la speranza è quella di una tournée congiunta che registrerebbe sicuramente il tutto esaurito ovunque.
Grazie, nostri tre tenori.