Loreen vince e porta in Svezia l’Eurovision Song Contest!
Si è appena concluso il Contest musicale più grande e più seguito al mondo e a trionfare è stata la Svezia per la settima volta nella storia dell’ESC.
Il brano si intitola “Tattoo” ed è cantato da Loreen (già vincitrice all’Eurovision Song Contest nel 2012 a Baku).
Una canzone che può essere interpretata in diversi modi e che parla d’amore, della sofferenza che può provocare la fine di una storia importante, di come certe emozioni o persone rimangano impresse sulla pelle e dentro di noi proprio come un tatuaggio, per l’appunto un “tattoo”.
Foto@AaronChown/PAWire
Ma questa edizione 2023 non verrà ricordata solamente per la vittoria della Svezia (già ampiamente annunciata dall’acclamazione della stampa), bensì da molti altri fattori.
Ripercorriamo insieme alcuni dei momenti più salienti che hanno caratterizzato il Contest di quest’anno.
United By Music
L’evento si è tenuto, come ormai tutti sappiamo, nel Regno Unito.
Nonostante la vittoria dell’Ucraina e dei Kalush Orchestra a Torino nel 2022, la Nazione giallo-azzurra non ha potuto ospitare l’evento per la terribile guerra che scuote il Paese da più di un anno.
La città di Liverpool ha quindi organizzato, in collaborazione con la TV ucraina, uno spettacolo che aveva come tema l’unione dei popoli attraverso la musica.
Le dimostrazioni per eccellenza del tema di quest’anno sono state portate sul palco da due rappresentazioni in particolare:
• PRIMA SEMIFINALE: “Welcome to our House / Ordinary World
Aloysha e Rebecca Ferguson rappresentano la divisione del popolo ucraino migrato, costretto a scappare in diversi paesi dell’UE per cercare riparo.
Famiglie divise, affetti dolorosamente strappati via e messaggi commoventi che ci hanno fatto riflettere.
L’apice molto tragico e commovente si è raggiunto quando è stato mostrata l’ora in cui l’Ucraina è stata attaccata.
Potete rivederlo qui:
• GRAND FINAL: “You’ll never sing alone”
Altro Interval Act andato in scena proprio ieri sera vede esibirsi Duncan Laurence (vincitore dell’ESC nel 2019 a Tel Aviv) accompagnato dall’intera M&S Bank Arena, le delegazioni ed il corpo di ballo che si sono uniti per cantare insieme e solidificare il tema corrente: United by Music.
La si può rivedere da qui:
Organizzare un evento a nome di un’altra Nazione sarà stato sicuramente una sfida importante, piena di dettagli e accortezze da riassumere in uno show con i tempi estremamente serrati.
Per questo motivo, mi sento di fare i miei complimenti e Liverpool per l’organizzazione.
Audio non ottimale
Uno dei motivi che hanno caratterizzato, almeno per me, questo Eurovision Song Contest è l’estrema sensibilità dei microfoni.
Strumenti voce non isolati, bassi troppo alti e microfoni che, a volte, erano troppo “squillanti” o sovrastati da folla e musica.
Per chi vede lo show con i commenti attivati e con un volume da TV medio/basso, non avrà sicuramente notato questo genere di dettagli.
Per chi, come me, vede lo show in maniera immersiva e a volume alto e senza commenti non è stato proprio il massimo.
Tengo a precisare che non sono né un tecnico né un esperto di regia ma, ahimè, penso che questo dettaglio non sia da sottovalutare in uno show seguito da svariati milioni di telespettatori.
Chissà se in arena hanno avuto problemi simili?
Italia che sorprende
Nonostante Marco Mengoni (rappresentate italiano di quest’anno) abbia avuto un pezzo molto amato fin dalla prima esibizione a Sanremo, sapevamo già che sarebbe stato difficile arrivare al podio.
Questo perché il nostro era un pezzo con una qualità differente, una ballata italiana classica, che in un contesto europeo avrebbe avuto del filo da torcere rispetto a nazioni con pezzi con elevata scenografia.
Tutto questo però non ci ha fermati (nemmeno quest’anno!) e ci ha fatto posizionare quarti, andando così a sorprendere persino gli ultimi scettici.
L’Italia all’Eurovision è una potenza e lo confermano gli ultimi anni di classifica in Top10.
Top 5 da brividi
Oltre alla nostra amata Italia, ci sono state altre Nazioni a cui il pubblico (e tutti noi) si è affezionato in modo particolare durante questa settimana eurovisiva.
Israele e Norvegia ottengono un notevole piazzamento confermando di essere tra le più amate.
Israele, con il suo motto “you wanna see me dance?” prende il terzo posto e acquisisce, quindi, il podio.
La Norvegia, con la carismatica e spontanea Alessandra Mele, conquista prima TikTok (dove la sua canzone sta spopolando rapidamente) e poi il quinto posto all’Eurovision.
Prevedo di sentirle ancora molto durante la stagione estiva.
Finlandia vs Svezia
Era chiaro fin dalle prime prove che la Finlandia e la Svezia erano le favorite 2023.
Ancor prima delle votazioni finali, si guardava le loro esibizioni provando quella inconscia sensazione che fossero già sul podio.
Qualcuno le avrà amate, qualcuno un po’ meno, ma dobbiamo ammettere che avevano caratterizzato già durante l’inverno questa stagione 2023.
Innegabile la divisione tra giurie e pubblico: le prime hanno premiato la Svezia e il secondo ha premiato la Finlandia.
Nonostante questo podio facile da immaginare, la finale ci ha tenuti con il fiato sospeso fino all’ultimo per capire quale delle due avrebbe vinto davvero.
Svezia 2024
Adesso che sappiamo chi ha vinto, ricordiamo anche che la Svezia è il Paese che segue di più l’Eurovision Song Contest, al punto che la loro selezione nazionale, il Melodifestivalen, (show che finisce sempre tra gli ultimi tra le selezioni nazionali) è già un grande evento di per sé.
Per questo motivo sono abbastanza convinto che il prossimo sarà un grande spettacolo, organizzato e perfettamente costruito nei dettagli come i mobili dell’Ikea.
Possiamo già avere un anticipazione rivedendo il Grand Final del 2016 tenutosi a Stoccolma!
Luca Mangano