Eurovision Song ContestEurovision Song Contest

La prima edizione dell’Eurovision Song Contest, come abbiamo visto, è stata vinta da una donna dall’indole ribelle, che non ha pensato due volte alla possibilità di abbandonare la casa natale per seguire le sue velleità e i suoi sogni.

Allo stesso modo non ha avuto ripensamenti quando si è trattato di appendere microfono e scarpette al chiodo per seguire l’amore, quando era all’apice della sua carriera.

La prima vincitrice resta nella storia anche solo per essere la prima, per quanto abbiamo però visto che Lys Assia è tanto di più, e lo è stata anche per l’intero evento.

È tra le sue rivali in quella prima edizione che troviamo anche la seconda vincitrice.

È infatti Corry Brokken la seconda stella di cui andiamo a parlare.

La vita di Cornelia Maria (questo il suo nome) la vede più volte ricominciare da zero e reinventarsi, raggiungendo ottimi risultati ogni volta.

Nasce nel 1932 in una famiglia non troppo permissiva: suo padre sarà poi membro attivo del NSB, il partito NazionalSocialista olandese, che verrà condannato per collaborazionismo col nemico una volta terminata la Seconda Guerra Mondiale.

A seguito di questo evento, sua madre decide di divorziare e Corry si ritrova a dover lavorare per contribuire a mantenere la famiglia, senza però mettere da parte i suoi sogni.

Dopo aver terminato gli studi, lavora come assistente di poltrona per poter seguire lezioni di canto e dopo alcuni tentativi riesce a debuttare, quasi ventenne, nello spettacolo radiofonico “Een lied en een vleugel”.

Riesce a pubblicare il suo primo singolo, “I Apologize”, con cui riesce a farsi notare come raffinata interprete di cover, soprattutto di brani americani o francesi.

Da questo momento per un paio d’anni sarà protagonista di spettacoli di varietà, in compagnia di varie orchestre, prima di essere ingaggiata come cantante principale della John Kristel Orkest, cui cui intraprende un lungo tour.

Grazie a queste prime soddisfazioni, Corry è sempre più sicura di voler proseguire con la carriera di cantante.

Nel 1954 firma il suo primo contratto discografico, fuori dai Paesi Bassi, con un’etichetta belga, per la quale pubblica brani in tedesco, olandese e inglese.

Riesce a farsi notare anche dal mercato tedesco e nel 1956 registra dei provini che avrebbero dovuto lanciarla in Germania, per quanto siano bloccati per motivi di Copyright.

Il 1956, nonostante debba rinviare il progetto tedesco, è un anno importante per Corry Brokken che sposa il suo primo marito, Cees See, dal quale avrà 3 anni dopo la figlia Nancy.

Vince la prima edizione di Nationaal Songfestival che la porterà per la prima volta a calcare le scene dell’Eurovision Song Contest con “Voorgoed voorbij”.

Per la prima edizione sarà accompagnata dalla seconda classificata alla selezione nazionale, dato che, come abbiamo già potuto notare parlando di Lys Assia, erano previsti in gara due brani per Paese.

Torna a gareggiare al Nationaal Songfestival altre tre volte:

  • nel 1957 con “Net als Toen” che le porterà anche la vittoria dell’evento europeo
  • nel 1958 con “Heel de wereld” che invece la vede arrivare ultima
  • nel 1959 quando però arriva solo terza e deve cedere lo scettro da rappresentante a Teddy Scholten, di cui parleremo in un’altra occasione.

Tre occasioni importanti per Corry che ottiene un grande successo già col primo brano presentato al concorso e che esplode internazionalmente grazie alla vittoria, che le permette di imporsi anche sul mercato tedesco e francese, per i quali incide la versione tradotta del brano vincitore.

Nel 1958 per Corry Brokken e per i Paesi Bassi possiamo registrare due record negativi:

  • per la prima volta nella storia il Paese ospitante è arrivato ultimo nella gara;
  • al momento Corry Brokken è l’unica partecipante ad aver ottenuto sia il primo che l’ultimo posto.

Nel 1959, raccoglie i suoi successi e pubblica il suo primo vero album che le porta una notorietà e un amore da parte del pubblico che non si aspettava.

Nel 1960 ottiene ancora fiducia da parte della discografia nederlandese che la seleziona per partecipare al European Singing Tour Cup con “De Zigeuners” che è il suo primo vero successo in termini di vendite, nonostante gli anni precedenti molti fossero stati i brani ad accrescere la sua notorietà.

Subito dopo, grazie ad una cover (sua cifra stilistica) di “Milord” riesce a conquistare la vetta delle classifiche tedesche e olandesi.

Proprio questo successo insperato la porta a prendere due decisioni importanti: diventa interprete di riadattamenti francesi in lingua olandese e tedesca (soprattutto brani di Aznavour, Bécaud, Dalida e Mardel), ma anche di successi tedeschi da sdoganare nel Paesi Bassi, e intraprende una carriera parallela come conduttrice televisiva.

Musicalmente colleziona un successo dopo l’altro, tanto che l’emittente nazionale tedesca le propone di rappresentare la Germania nell’edizione del 1966 dell’Eurovision Song Contest, ma lei rifiuta per concentrarsi sul suo percorso, che la vede tornare anche nel mondo della rivista e del cabaret, come agli esordi.

Già dal 1961 tenne una trasmissione tutta sua sulla TV nazionale olandese, che la portò ad essere conosciuta anche come personaggio televisivo, senza interrompere le sue pubblicazioni musicali che apparvero con una frequenza anche maggiore rispetto a prima.

Dal 1967 associa alla conduzione presso la NOS, anche un’importante esperienza televisiva in Germania sulla ARD, come padrona di casa del varietà del Sabato sera.

Durante questo periodo vince il suo primo Edison Award, equivalente dei Grammy, per l’album “Mijn Ideaal” e pubblica quasi 50 singoli, in varie lingue, per soddisfare il mercato tedesco e olandese, senza contare raccolte di cover e album.

L’inizio di questa seconda vita artistica, che la vede impegnata in due carriere differenti, coincide col primo divorzio, a seguito del quale resta per un po’ senza accompagnatore.

Nel 1968, è protagonista di una Rivista con Snip & Snap, stelle incontrastate del genere, e si lega sentimentalmente a René Sleeswijk Sr, produttore teatrale, che le sarà accanto durante una fase interlocutoria della sua vita.

Infatti nel 1969 la nostra Corry si lasciò andare a dichiarazioni non proprio lusinghiere nei confronti della ARD, definendo il lavoro in Germania non piacevole, criticandone le modalità e il funzionamento dei media tedeschi e prendendosi gioco degli spettatori che cominciarono a non seguire le sue trasmissioni televisive e a non acquistare più i suoi dischi.

All’inizio del 1970 il suo contratto con l’emittente tedesca fu rescisso e anche la Phonogram interruppe i rapporti contrattuali, permettendo la pubblicazione dell’ultimo album per il mercato tedesco che fu messo in stampa poco dopo.

La stessa sorte toccò alle sue trasmissioni olandesi, che furono chiuse nel 1972, portando alla pubblicazione del suo ultimo disco nel 1973.

In breve tempo passò dall’essere tra le stelle più brillanti della scena tedesca e olandese, per un periodo di quasi un ventennio, a vedere tutto il suo pubblico voltarle le spalle.

Ed è qui che ha inizio la terza fase della sua vita professionale.

Consapevole che ormai aveva perso il suo pubblico, decide di riprendere gli studi e, ormai più che quarantenne, si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza all’Università di Utrecht, specializzandosi in diritto penale e diritto di famiglia.

Durante i primi anni di studio accetta saltuarie partecipazioni televisive come ospite e chiuse definitivamente con il mondo dello spettacolo nel 1976, salutando tutto il pubblico con la conduzione della ventunesima edizione, facendone la prima ex concorrente, nonché prima ex vincitrice, a diventarne anche conduttrice.

Dopo quest’ultima esperienza mette un punto anche alla sua relazione col secondo marito, sposato 8 anni prima, e si concentra sugli studi che terminerà nel 1979.

Durante questi anni si legherà ad un suo compagno di corso, quasi 18 anni più giovane di lei, Jan Meijerink, con cui si sposerà nel 1978 e con cui aprirà uno studio legale a Laren.

Una carriera ricca anche in questo caso, che non ha lesinato soddisfazioni per Cornelia Maria (poiché dubito che in ambito giuridico abbia continuato a farsi chiamare Corry) che riesce anche a vincere il concorso di Magistratura e che la vede ricoprire il ruolo di giudice dal 1988 fino al 1996, anno in cui conclude la sua carriera giuridica.

Mentre ricopriva il ruolo di giudice a L’Aja, cura una rubrica di consigli sulla rivista femminile Margriet.

Nonostante fosse lontana dai riflettori da oltre 20 anni, la commissione degli Edison Award vede in lei la candidata perfetta per un premio onorario.

Le viene così attribuito nel 1995 l’Edison Award alla carriera.

È questa la scintilla che riaccende il fuoco dell’amore per lo spettacolo nel cuore di Corry Brokken, che tornerà ad esibirsi in trasmissioni televisive e in concerto, riproponendo soprattutto i grandi successi del suo periodo d’oro tra il 1956 e il 1967.

La raccolta che viene pubblicata non è un successo, non arriva nemmeno in classifica, ma le permette di tornare a farsi conoscere.

Nel 1997 lega nuovamente il suo nome all’Eurovision Song Contest come spokesperson e tornerà ad incrociarlo nel 2003, quando sarà parte della giuria per la selezione nazionale per quell’edizione del Contest.

Una quarta vita per lei: tornano i concerti, ristampano i suoi vecchi dischi, pubblicano nuove raccolte, anche sul mercato tedesco, tornando (dopo un’iniziale difficoltà) anche a dare qualche soddisfazione in classifica, si dedica alla scrittura di una sua autobiografia (che otterrà un grande successo in patria) e salirà sul palco anche in qualità di attrice per “I monologhi della vagina”.

L’esperienza d’attrice non era nuova per lei, che prese parte anche a tre produzioni cinematografiche in passato e che la rivedrà davanti alle telecamere per partecipare come guess star in una serie televisiva nel 2006.

Nello stesso anno torna al Cabaret per un tour con la Purper Troupe e viene registrato un DVD con una retrospettiva di tutta la sua carriera.

Purtroppo però questa ritrovata vita sui palcoscenici durerà poco. Deve abbandonare il tuor per curare un tumore al seno che le viene diagnosticato nel 2007 e si ritira nuovamente dalle scene.

Nel 2008 subisce un Ictus da cui riuscirà a riprendersi dopo una lunga riabilitazione.

Quando riuscirò a stare meglio, raccoglierà questi ultimi anni, dal 2000 fino al 2009, in una seconda autobiografia, concentrandosi sulla rinascita e sul dramma personale.

Resterà adesso a riposo, godendosi gli anni con Jan, da 30 anni al suo fianco, fino alla morte che la coglierà il 31 maggio 2016, a 83 anni e mezzo.

Una vita ricca, travagliata, piena di cadute e di rinascite, di successi e di debacle, ma sempre con la voglia di guardare oltre.

Anche Corry Brokken, come Lys Assia è entrata nella storia dell’Eurovision Song Contest non solo come vincitrice.

Come abbiamo detto è stata l’unica partecipante ad essere arrivata sia prima che ultima, è stata la prima ex vincitrice (ed ex partecipante in genere) ad aver condotto l’evento e, come Lys, è tra i 5 che hanno partecipato a 3 edizioni di fila.

Intanto riguardiamola nell’esibizione che le è valsa la vittoria.