André ClaveauAndré Claveau

Siamo arrivati al terzo vincitore. André Claveau, il primo francese, il primo uomo, il primo che non ha raggiunto l’apice della carriera grazie a questa partecipazione con annessa vittoria, ma che si appresta a salutare il suo pubblico con questa esperienza che aggiunge un traguardo in più alla sua ricca carriera musicale e non solo.

Se fino ad ora abbiamo visto la grande guerra sfiorare la vita delle nostre stelle, con il terzo trionfatore eurovisivo notiamo un’ingerenza maggiore, tanto da segnarlo anche professionalmente.

Ma scopriamo le carte per saperne di più. Innanzitutto va detto che il terzo vincitore è André Claveau, stella di prim’ordine per il pubblico francofono del secondo dopoguerra.

Nato nel 1911, anche se alcune biografie compiacenti spostano la sua nascita nel 1915, ha interpretato nella sua carriera circa 1500 brani.

Il prince de la chanson de charme

Un numero esorbitante di esibizioni dal successo altalenante che gli è comunque valso il titolo di “prince de la chanson de charme”, principe della canzone elegante, affascinante, esattamente come si presentava lui.

Una presenza scenica che di sicuro gli ha aperto qualche porta, come ad esempio quelle del cinema, in cui ha più volte fatto capolino.

Il sogno di André non era quello di fare il cantante, bensì di imparare a diventare un bravo ebanista e, supportato in questo da suo padre, noto tappezziere, riuscì a diventare apprendista presso la Compagnie des arts français, riuscendo ad essere poi ammesso nella prestigiosa accademia École Boulle a Parigi, eccellenza per l’arte dell’ebanisteria e di altre professioni artistiche.

Grazie a questa formazione, riesce ad ottenere i primi lavori come grafico e designer di gioielli, finanche ad occuparsi di numerose scenografie teatrali e manifesti per spettacoli in scena in quel periodo, fossero teatrali o recital di importanti nomi del periodo.

Parallelamente a questa attività si dedica, come attività ricreativa, al canto e partecipa, quasi per gioco, ad un concorso amatoriale, Première chances, organizzato da una piccola stazione radiofonica francese. Non aveva ancora 25 anni, ma la sua voce gli fece conquistare il pubblico interpretando “Chez moi”.

Grazie a questa esperienza e all’affetto dimostrato dal pubblico, forte dell’amicizia nata con il pianista e compositore Alec Siniavine, decide di dedicarsi alla musica, esibendosi in numerosi concerti “voce e piano” nel corso degli anni successivi, assumendo sempre maggior importanza anche per gli organizzatori e gli impresari, passando da essere il terzo nome in cartellone a diventare il nome di richiamo.

La guerra e Radio Paris

È durante i primi anni della guerra che riesce ad imporsi sulla scena, con lunghe tournée teatrali. Nel 1942 fu notato da Marc Duthy che lo fa diventare l’ospite principale di un’importante varietà su Radio Paris. Ed è qui che l’attività artistica di André Claveau si incrocia con gli eventi della Seconda Guerra Mondiale.

Ricordiamo che in quel periodo la Francia era occupata e Radio Paris, nata nel 1933 e presto diventata di importanza nazionale, era stata scelta dagli invasori come radio di propaganda già nel 1940, fino al 1944.

Questo fa di lui un mezzo consapevole della propaganda, preso di mira anche dalle altre radio private, come ad esempio Radio Londra che, grazie alla resistenza umoristica di Pierre Dac, quotidianamente ironizza su di lui.

La censura

Dopo la liberazione André fu vittima della censura e per due anni non poté esercitare la sua professione musicale a causa della sua attività di sostegno alla propaganda e collaborazionista per l’occupazione durante la guerra, limitando la sua attività come conduttore radiofonico.

Nonostante i due anni di assenza dalle scene, l’affetto del pubblico resta immutato e proprio in questo periodo raggiunge l’apice del suo successo commerciale, tanto da fare di lui uno dei più noti interpreti francesi del suo tempo per tutti gli anni ‘40, fino ai primi anni ‘60.

In questo periodo diventa un volto internazionale, tanto da avere gli apprezzamenti di uno dei più grandi volti del cinema, Charlie Chaplin, che lo associa a Bing Crosby.

La carriera di attore

Tra il 1947 e il 1955 appare anche in 12 lungometraggi e 4 cortometraggi, a cui si aggiungono il debutto sullo schermo nel 1938 e due apparizioni successive, nel 1960 e nel 1974.

Una vera e propria carriera parallela durante la quale però il più delle volte interpreta i suoi brani come accadeva nei nostri musicarelli, ma qualche anno prima, lavorando, tra l’altro, con Jean Renoir, tra i più grandi registi della storia del cinema.

Prima però di affacciarsi sul grande schermo è stato protagonista di due Opérettes, commedie musicali a metà strada tra i Vaudeville e il Musical moderno:

– nel 1939 è tra i protagonisti delle 38 repliche di Billie et son équipe, di Michel Emer (tra i più importanti compositori di sempre per la musica leggera francese) e Jean Sautreuil, su libretto di André Mouëzy-Éon e Albert Willemetz, importanti drammaturghi a cavallo tra l’800 e il ‘900;

– nel 1946 è protagonista assoluto di La Bonne Hôtesse, su musiche di Bruno Coquatrix, poi direttore generale per 25 anni dell’Olympia di Parigi, rendendolo leggendario, su libretto di Jean-Jacques Vital e Serge Veber.

Per quasi 20 anni il suo bell’aspetto, il suo fascino, la voce calda, piena e vellutata e ottimamente supportata, hanno contribuito al suo successo.

Fin qui abbiamo visto un’intera carriera sviluppata prima dell’Eurovision, al contrario di quello che abbiamo potuto notare con Lys Assia e Corry Brokken che, però, erano molto più giovani di lui e che quindi avevano avuto meno possibilità fino al momento della partecipazione eurovisiva.

Eurovision Song Contest

Il 7 febbraio 1958 viene annunciato che André Claveau avrebbe rappresentato la Francia al Grand Prix Eurovision de la Chanson Européenne, mentre il brano sarebbe stato selezionato in maniera differente, giudicato da 13 professionisti della musica e dello spettacolo.

Ogni brano viene interpretato, per essere giudicato, dal proprio autore. “Dors, mon amour” ottiene il punteggio più alto e diventa il brano in gara per la Francia.

André Claveau conquista tutti, tranne la giuria nederlandese, e al momento della proclamazione ringrazia tutti i Paesi che l’avevano votato, Frank Pourcel (suo direttore d’orchestra, alla prima vittoria da direttore) e gli autori.

Sicuramente emozionato, si porterà dietro un importante record con la sua vittoria. Vincendo a 46 anni e 76 giorni, è stato il vincitore più “anziano” del concorso fino al 1990, quando viene superato da Toto Cutugno, e tra l’altro è stato per tutto questo periodo l’unico vincitore con oltre 40 anni.

La vittoria all’Eurovision arriva dopo 22 anni di carriera ricca di soddisfazioni, dopo essere diventato uno degli esempi della tradizione e l’arrivo dell’ondata “yé-yé” nei primi anni ‘60, poco dopo la vittoria, ha costituito l’inizio del declino, che rappresenta a tutti gli effetti la fine di un’era per la canzone francese.

Il ritiro dalle scene

Proprio per questa ragione André Claveau decise di porre fine alla sua carriera, ritirandosi a vita privata. Una decina di anni dopo, nel 1978, prova a cavalcare l’onda del revival che in Francia ha portato molti classici ad essere riscoperti, ma oltre alla partecipazione a Loto Chanson, non riesce a ottenere la stessa risonanza di altri.

Sparisce dalla vita pubblica e dai media fino alla morte avvenuta il 4 luglio 2003 per un’embolia cerebrale.

Notiamo quindi che, dopo le due precedenti vincitrici che hanno una nuova giovinezza artistica negli ultimi anni della loro vita, ci ritroviamo il primo a volersi godere la pensione. Inoltre non abbiamo menzionato la sua vita privata.

Non perché non sia interessante o perché possa rappresentare un elemento sessista, dato che per le due donne vincitrici abbiamo citato anche i loro mariti.

Semplicemente da nessuna parte è menzionata la vita privata di André, al di là dell’infanzia con i genitori.

Nessun gossip, nessun amore passeggero, nessuna moglie o compagna… E nemmeno nessun uomo dietro l’angolo (così da non escludere nulla), magari alla prossima potrà tornare un po’ di sano gossip.

Ma ascoltiamo il primo uomo a conquistare la medaglia del vincitore:

Foto@HarryPot/Anefo: da sinistra Franck Pourcel, Hannie Lips e André Claveau