Il trionfo del cantante di successoIl trionfo del cantante di successo

Se nelle prime due edizioni l’Eurovision Song Contest ha visto nascere nelle nuove stelle, che hanno brillato a lungo, prima di seguire una strada completamente diversa (e di rinascere sul palcoscenico), la terza edizione è stata il trionfo del cantante di successo, non un inizio, ma uno dei traguardi con cui ha potuto concludere una carriera ricca di successi.

Per la quarta edizione aumentano i Paesi interessati ma anche le aspettative di successo per chi partecipa, soprattutto dopo il clamoroso successo di Domenico Modugno che, pur non vincendo, ottiene un successo clamoroso in tutto il mondo facendo in modo che gli occhi fossero tutti puntati sulla nuova edizione della manifestazione, alla ricerca di una nuova Hit mondiale, o almeno di una stella altrettanto luminosa.

Torna a vincere una donna, giovane e ricca di talento, che porta un nuovo record ma va detto che dopo 4 edizioni è facile conquistare primati uno dopo l’altro.

Per il momento sembra essere un fil rouge il fatto che se vinci l’Eurovision e sei donna, poi devi cominciare a fare anche altro.

Foto@MuseumRijswijk

Teddy Scholten

Ne è una conferma Teddy Scholten, quarta vincitrice, ma andiamo a guardare un po’ ciò che la riguarda, e capiremo meglio.

Dorothea Margaretha Van Zwieteren nasce nel 1926 in una famiglia legata allo spettacolo già all’epoca.

Suo padre infatti era un attore teatrale, per quanto facesse parte di compagnie non professioniste, e fu lui a far nascere nella piccola Teddy l’amore per il palcoscenico.

Quando la nostra stella era ancora una bambina, suo padre si decide ad intraprendere la carriera di manager/impresario, fondando la compagnia teatrale ODIA, con sede a L’Aia, grazie alla quale Teddy muove i primi passi sulle scene.

Cerca di far combaciare la sua formazione fortemente religiosa diplomandosi presso il Roman Catholic Girls Lyceum, noto per favorire e incoraggiare la musica classica, jazz e altre forme artistiche.

Contemporaneamente frequenta la scuola di teatro Het Residentie Toneel, che le permette di unire l’amore per la musica a quello per la recitazione.

Subito dopo il diploma ricopre un ruolo in uno spettacolo di rivista scritto e interpretato da Toon Hermans, tra i più grandi uomini del varietà nederlandese.

Proprio durante questi spettacoli, per quanto ricoprisse ruoli minori, Teddy conobbe Henk Scholten, che si esibiva già da alcuni anni in coppia con Albert van ‘t Zelfde.

Un incontro importantissimo

Fu un incontro importantissimo per la carriera e per la vita della appena diciottenne Dorothea.

Infatti cominciò la loro frequentazione, il fidanzamento arrivò nel 1945 e nel 1947 il matrimonio, che li vide insieme fino alla fine, e sotto molti aspetti anche nella vita professionale.

Già poco dopo il loro incontro, Henk cominciò a scrivere brani per farli interpretare dalla sua nuova musa che decide di mettere la musica in primo piano per diventare una cantante, riuscendo da subito a farsi notare dall’emittente radiofonica che fa capo alla AVRO.

Grazie al suo talento si fece notare anche da alcuni impresari statunitensi e fu infatti invitata ad esibirsi, nel 1950 per uno spettacolo negli Stati Uniti organizzato dalla Coca Cola, diventando una delle prime artiste dei Paesi Bassi ad esibirsi negli Stati Uniti.

Già dal loro fidanzamento, Teddy ed Henk avevano cominciato a collaborare, ma anche ad esibirsi in coppia, tanto da incidere il loro primo album insieme nel 1948.

Teddy ed Henk

Ma è nel 1951 che ufficializzano la coro collaborazione artistica dando vita ad un duo che riscosse subito successo, soprattutto per la loro attenzione verso un pubblico a cui difficilmente la musica leggera si era davvero rivolta: i bambini.

Numerosi sono infatti gli album, le reinterpretazioni e gli spettacoli che hanno prodotto e pubblicato, per tutto il periodo della loro collaborazione artistica, spesso coinvolgendo anche la loro piccola Renée, nata nel 1949.

Oltre alla musica, la loro collaborazione vede protagonisti anche la televisione e il teatro.

Sono infatti protagonisti di numerosi spettacoli, soprattutto dedicati all’infanzia, e numerosi programmi televisivi e radiofonici, tra cui anche lo show di Snip & Snap, che ha visto spesso anche la partecipazione di Corry Brokken.

Già questo ci fa capire che siamo di fronte ad una stella con la carriera ben avviata, e già variegata, tra radio, TV, teatro, musica leggera e musica per l’infanzia.

Ed è in questo contesto che arriva, nel bel mezzo della sua carriera, anche la partecipazione all’Eurovision Song Contest, su cui però vorrò tornare alla fine, collegandomi ad una sua dichiarazione.

Nationaal Songfestival

Nel 1959 partecipa al Nationaal Songfestival con due brani, come tutti gli artisti in gara. Inoltre ogni brano ha due interpreti.

A vincere la competizione nazionale è “Een beetje”, mentre una giuria di esperti decide chi avrebbe dovuto interpretare il brano a Cannes.

Ci tengo a fare questo piccolo appunto perché l’altro interprete del brano è John De Mol, padre del magnate televisivo che ha dato vita ai Reality in tutto il mondo e capo di Endemol.

Recuperiamo in questo modo il gossip mancato la volta scorsa.

L’Eurovision di Cannes

Dopo la vittoria alla selezione nazionale, risulta vincitrice anche della competizione europea e punta a varcare i confini dei Paesi Bassi registrando le versioni in tedesco, francese, svedese e italiano (raggiungendo all’epoca la 13° posizione della classifica di vendita in Italia) del suo brano, che rappresenterà un doppio primato anche in questa edizione.

Grazie alla vittoria all’Eurovision di Cannes, si aprono le porte per numerose nuove esperienze per Teddy Scholten.

Innanzitutto prende parte alla “Coupe d’Europe du tour de chant”, una competizione musicale a squadre che vede nazioni competere con gruppi di 5 cantanti per anno, e in quella occasione si ritrova in squadra con Corry Brokken, mentre per il gruppo austriaco troviamo un futuro vincitore, noto anche in Italia, di cui parleremo più avanti.

In questo festival estivo e alternativo è bello notare che per alcune edizioni fu dato spazio anche alla Romania che invece dovette attendere un po’ per trovarsi a gareggiare all’Eurovision Song Contest.

Un nuovo inizio

Sempre nel 1960 abbiamo per Teddy un nuovo inizio: inizia la sua carriera di conduttrice televisiva, ancora in coppia con suo marito Henk, dando vita ad un importante varietà del sabato sera sulla KRO, emittente di stampo cattolico.

Si tratta del primo spettacolo di varietà per la televisione nederlandese, durante il quale Henk scopre una sua grande propensione, che porterà a sciogliere il duo artistico.

Infatti durante il loro spettacolo televisivo è molto frequente vedere che le intuizioni che Henk ha si rivelano vincenti e decide di diventare talent scout e di fondare la SoCuTeRa, una fondazione per la promozione di scopi sociali e culturali attraverso la televisione e la radio.

Proprio per questa ragione, mentre Teddy conduce in solitaria, sempre su KRO, Kiekeboe, il primo show del paese basato su candid camere, decidono di procedere con carriere separate.

Dopo l’inizio della carriera come solista, ritorna al suo primo amore, la recitazione.

Pur continuando ad incidere nuovi brani, soprattutto cover, tra cui anche quella di Goodness Gracious Me interpretata dalla nostra Sophia Loren, continua anche la carriera televisiva, diventando la padrona di casa per la selezione nazionale, da lei vinta qualche anno prima, per l’Eurovision, nel 1965 e 1966, e per questa edizione è anche la commentatrice ufficiale per la strasmissione nei Paesi Bassi.

Inoltre si dedica alla trasmissione in Inglese su Radio Nederland, in cui per tutti gli anni ‘60 promuove e fa conoscere le novità della musica leggera nederlandese.

La rinascita come attrice

La sua rinascita come attrice, la vede attiva soprattutto a teatro, dove risulta apprezzatissima soprattutto nel teatro musicale, per quanto il suo ruolo più importante sia stato quello della baronessa Schraeder in “The sound of music”, l’unico personaggio che non canta.

Nel 1974, 10 anni precisi dopo lo scioglimento del duo artistico con il marito, decide di porre fine alla sua carriera nel mondo dello spettacolo, per dedicarsi alle attività della Croce Rossa, diventando coordinatrice della sezione pubbliche relazioni, attività svolta senza clamore e con dedizione, evidenziando come la sua formazione cattolica non fosse stata cambiata dalla vita trascorsa sui palcoscenici.

Nel 1983, dopo quasi 40 anni di vita insieme, resta vedova e si dedica al volontariato nella Croce Rossa per alleviare il suo dolore, ma decide di andare in pensione e godersi il suo tempo, nel 1986.

Quando l’arte fa parte di noi

Ed ecco che per lei c’è un nuovo inizio; quando l’arte fa parte di noi, troverà sempre un modo per manifestarsi.

Ed ecco infatti che per rilassarsi si dedica agli acquerelli che saranno apprezzatissimi dai critici d’arte, tanto da portarla ad esporre con successo per più volte le sue opere.

Non sarà mai sola, sua figlia Renée, i suoi nipoti e i pronipoti, le saranno vicini fino alla sua morte, avvenuta nel 2010.

Teddy ha ottenuto tanto dalla vita: l’appoggio dei suoi genitori, l’amore incontrato da ragazza e avuto sempre accanto, successo, la realizzazione dei suoi sogni.

Durante un’intervista negli ultimi anni della sua vita lasciò una dichiarazione che richiamerà la sua esperienza eurovisiva: “Rimane un mistero per me: ho realizzato così tanto nella mia vita, ma tutto quello che la gente si ricorda di me sono i tre minuti sul palco a Cannes”.

Ed è vero, ha fatto tanto ma quella vittoria, che per lei rappresenta un momento importante nella sua vasta carriera, costellata di altri momenti importanti, per la manifestazione rappresenta molto di più.

Un modo di far musica più fresco

E non solo perché è la prima volta che un Paese conquista per la prima volta una seconda vittoria.

Non solo perché per la prima volta abbiamo un autore che vince per la seconda volta la manifestazione, dato che Willy Van Hemert era anche l’autore di “Net als toen”.

La vittoria di “Een Beetje” ha rappresentato l’apertura verso un modo di far musica più fresco, ma soprattutto è stato il primo passo verso quello che conosciamo oggi.

È stato il primo brano ad accennare a quale sarebbe stata l’identità del concorso europeo nel suo futuro”.

Ha saputo quindi unire la leggerezza alla qualità, anticipando a tutti gli effetti quella che sarebbe stata l’influenza della musica negli anni a venire, per quanto per i festival musicali ad un certo punto sembra che si rimanga in una bolla.

E ringraziamo tutti questa magnifica donna per ciò che in quei tre minuti ha regalato alla musica europea, come i minuti di Modugno l’anno prima.

Ascoltiamola quindi e ricordiamo anche noi i tre minuti sul palco di Cannes.